Page 248 - Peccato originale
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dottor Simeon sono in grado di fornire i nomi di chi è a conoscenza di
                     questo fatto, compresi vescovi e sacerdoti.     6


                In  effetti  il  dottor  Simeon,  che  ha  sempre  respinto  con
                fermezza  queste  accuse  e  querelato  i  giornali  che  ne

                diedero risalto, in quegli anni, insieme ad altri ecclesiastici
                di  curia,  era  riuscito  a  consigliare  alcuni  importanti

                cardinali  su  diverse  scelte  politiche  della  Santa  sede,
                grazie  alla  sua  amicizia  con  Bertone,  che  si  fidava

                ciecamente  di  lui.  Poco  prima  delle  dimissioni  di
                Benedetto  XVI,  però,  quel  gruppo  aveva  iniziato  a
                sfaldarsi  grazie  all’intervento  di  Ratzinger  e  del  suo

                segretario particolare, allarmati entrambi dalla relatio dei
                tre cardinali detective che avevano scandagliato la curia in

                cerca  di  informazioni  anche  sull’argomento.  Eccola  la
                famosa  lobby  gay  formata  da  quattro,  forse  cinque

                persone  di  cui  parla  Benedetto  XVI  nel  suo  testamento
                spirituale.  Peccato  però  che  i  festini  gay  e  gli  alti  prelati

                coinvolti  continuino  a  far  disperare  il  povero  Francesco.
                Sempre  che  la  lobby  omosessuale  sia  stata  davvero
                debellata.

                    Dalla lettura del corposo documento, Ratzinger rimase
                sconcertato.  Nonostante  abbia  smentito  che  la  sua

                rinuncia al pontificato sia arrivata a causa di questo, trasse
                una buona dose di amarezza proprio da quelle pagine in
                cui  si  parlava  di  gruppi  gay  attivi  all’interno  delle  sacre

                mura.  Gruppi  in  grado  di  condizionare  le  nomine  e
                l’aggiudicazione dei lavori, capaci di influenzare le scelte

                di alcuni porporati, arrivando a indebite «protezioni», alla
                gestione  di  illegittimi  privilegi  nell’ottica  propria  della

                lobby che assicura posizioni dominanti ai suoi membri.
                    Nel dossier, secondo la giornalista italiana Concita De

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                Gregorio,    sarebbero  indicati  dai  tre  cardinali  detective
                anche  i  luoghi  degli  incontri  a  luci  rosse:  alcuni
                appartamenti in Vaticano, una residenza universitaria e il

                centro  estetico  «Priscilla»,  che  sarebbe  riconducibile  al



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