Page 217 - Peccato originale
P. 217

di quest’ultima del settembre del 2014 in cui venivo informato che il
                     caso sarebbe passato per competenza alla Congregazione per il clero.
                     Fino a oggi non ho ricevuto una smentita dei fatti da me denunciati da
                     parte degli organi della Santa sede.

                Kamil  era  venuto  dalla  Polonia  con  la  vocazione  di

                diventare sacerdote. Era entrato nel preseminario pieno di
                gioia. Frequentare quel mondo lo affascinava e lo faceva

                sentire speciale. Poi emerge un’altra verità, inconciliabile
                con i suoi valori. E la denuncia cade nel vuoto:


                     Mi preme precisare che nel corso dei miei colloqui diretti o tramite
                     missiva  con  le  suddette  autorità,  nessuna  di  queste  ha  mostrato  di
                     occuparsi del caso denunciato facendo una qualche indagine. Nessuno
                     si è preoccupato di accertare o valutare i fatti, mostrando piuttosto la
                     volontà di ignorarli o, peggio ancora, di occultarli. Che dei fatti da me
                     denunciati  molte  persone  fossero  a  conoscenza  lo  dimostra  una
                     presunta lettera anonima inviata, tra gli altri, alla segreteria di Stato,
                     al  cardinal  Comastri,  nella  quale  erano  esposti  i  fatti  concernenti
                     Antonio, per quanto io sappia. Di questa lettera, che io non ho mai
                     visto, me ne ha parlato esplicitamente lo stesso Comastri, che mi ha
                     detto  di  non  potermela  mostrare,  avendola  distrutta.  Durante  lo
                     stesso colloquio con il porporato, egli mi mise al corrente del fatto che
                     la segreteria di Stato aveva espresso un divieto di accesso alla basilica
                     di San Pietro e allo Stato Città del Vaticano in generale nei confronti
                     di  Antonio.  Il  cardinale  pronunciò  la  seguente  frase:  «Io  qui  non
                     voglio  avere  problemi»,  riferendosi  allo  scandalo  di  Antonio.  Tutta
                     questa  vicenda  mi  ha  procurato  un  evidente  danno  psicologico
                     determinando  una  reazione  depressiva  profonda  e  continuativa,
                     anche se, per difendermi e far emergere la verità, non ho mai usato la
                     maldicenza, la mormorazione, la calunnia eccetera. Ho avuto fiducia
                     nelle  procedure  interne  all’istituzione  di  cui  facevo  parte,
                     interpellando  le  autorità  competenti  da  cui  mi  aspettavo  un
                     intervento  risolutivo.  Queste  vicende  causarono  in  me  uno  stato  di
                     profonda  prostrazione.  Soltanto  dopo  aver  conseguito  il  diploma
                     liceale ho recuperato una condizione psicologica più serena.        2





                       Quelle notti di paura nel palazzo di Bertone



                Decido di parlare con Kamil per capire se queste denunce

                sono  attendibili.  Il  primo  incontro  è  in  un  bar  nel
                quartiere  romano  di  Prati,  a  due  passi  dal  Vaticano.  Il




                                                          220
   212   213   214   215   216   217   218   219   220   221   222