Page 215 - Peccato originale
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Purtroppo proprio in quell’istituto sarebbero accaduti i
                fatti  poco  chiari  che  Marco  aveva  cercato  di  riferire  al

                papa,  nel  tentativo  di  portare  alla  luce  una  storia
                drammatica, ancora tutta da scrivere.

                    A  raccontarla  per  primo  era  stato  un  ex  studente  del
                preseminario,  il  polacco  Kamil  Tadeusz  Jarzembowski,
                che subito dopo esser stato testimone di fatti inquietanti e

                sorprendenti, già nel giugno del 2014 aveva inoltrato vari
                esposti  a  diverse  autorità  ecclesiali,  di  cui  riportiamo  di

                seguito alcuni stralci. I fatti narrati nelle prossime pagine
                sono stati oggetto di plurimi esposti anche da parte di altri
                soggetti informati, a riprova della loro veridicità. Spetterà

                poi  agli  organi  competenti  valutare  le  eventuali
                responsabilità delle persone chiamate in causa, e chiarire

                se si tratta di una pessima pagina nella storia della curia o
                di atti privi di rilevanza penale. I nomi della vittima e del

                carnefice, pur comparendo per esteso nelle denunce, sono
                qui  sostituiti  da  altri  di  fantasia,  a  tutela  di  entrambi,

                finché i fatti non saranno chiariti.
                    Kamil  era  entrato  al  San  Pio  X  a  tredici  anni,  e  vi  è
                rimasto fino a pochissimi anni fa. Denuncia in uno degli

                esposti:


                     A  settembre  del  primo  anno  di  frequenza,  cioè  al  mio  rientro  in
                     Vaticano  dopo  le  vacanze  estive,  il  rettore  mi  assegnò  una  stanza
                     dormitorio da dividere con Paolo, anch’egli alunno del preseminario.
                     Nel corso dell’anno scolastico, e più precisamente dalla fine del mese
                     di settembre fino all’inizio del mese di giugno, sono stato testimone di
                     atti  sessuali  che  Antonio  esigeva  da  Paolo,  atti  sessuali  che  si
                     compivano  nonostante  la  mia  presenza.  Gli  atti  venivano  svolti
                     sempre di sera, intorno alle ventitré. Dopo che tutti gli altri alunni si
                     erano coricati, Antonio accedeva nella stanza dormitorio condivisa da
                     me  e  Paolo.  Qui  avvenivano  rapporti  di  sesso  orale,  mentre  alcune
                     volte  i  due  si  recavano  insieme  in  un’altra  stanza  per  proseguire  il
                     rapporto.  Antonio  aveva  libero  accesso  al  preseminario,  era
                     particolarmente  benvoluto  da  diversi  monsignori,  esercitando  una
                     certa  influenza  su  noi  allievi.  Antonio  poteva  godere  di  forti  e
                     particolari rapporti  di fiducia  che gli  consentivano, pur  non avendo
                     incarichi  ufficiali  nell’istituzione,  di  muoversi  con  potere  nel
                     preseminario. Questo garantiva la possibilità di esercitare una forma



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