Page 211 - Peccato originale
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I chierichetti del papa

























                         Una lettera segreta in mano a Francesco



                Mercoledì 24 maggio 2017, di prima mattina, subito dopo

                le preghiere nella suite 201 della Residenza di Santa Marta
                dove  vive  dal  giorno  della  sua  elezione,  papa  Francesco

                guarda un’ultima volta l’orologio prima di raggiungere il
                palazzo  apostolico.  Alle  8.30,  nella  sala  della  Biblioteca
                dell’appartamento pontificio, incontrerà il presidente degli

                Stati  Uniti  Donald  Trump.  È  in  discreto  anticipo  e  può
                approfittarne  per  riflettere  ancora  su  come  affrontare  le

                spinose questioni in agenda: armi, clima e flussi migratori
                sono  le  più  probabili.  Tra  i  suoi  stretti  collaboratori,

                sacerdoti  e  monsignori,  c’è  invece  chi  riflette  ancora
                sull’omelia che Francesco ha pronunciato il giorno prima,

                durante la consueta messa nella cappella della residenza:
                «Il  cattivo  spirito  –  ha  sottolineato  –  preferisce  una
                Chiesa tranquilla, senza rischi, una Chiesa degli affari, una

                Chiesa  comoda,  nella  comodità  del  tepore,  tiepida.  […]
                Quando la Chiesa è tiepida, tranquilla, tutta organizzata,

                non ci sono problemi. Guardate dove ci sono gli affari».
                    L’incontro con il presidente Usa durerà dalle 8.32 alle
                9.01, in tutto ventinove minuti. Quasi la metà rispetto ai

                cinquantadue che nel 2014 il pontefice accordò a Barack
                Obama.  Ma  Trump  e  Bergoglio  sono  troppo  diversi  per



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