Page 201 - Peccato originale
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ancora  alla  guida  del  Pontificio  consiglio  per  i  testi
                legislativi:  il  suo  fedelissimo  monsignor  Luigi  Mistò

                (uomo  vicino  al  cardinale  Carlo  Maria  Martini),  dopo
                esser  stato  per  anni  all’Apsa,  è  stato  piazzato  alla

                segreteria  dell’Economia,  nominato  nel  2015  segretario
                della  sezione  amministrativa.  Oltre  a  questo  incarico,
                Mistò  ha  ottenuto  la  presidenza  del  Fondo  di  assistenza

                sanitaria  e  la  guida  della  Commissione,  voluta  da  papa
                Francesco,  che  sovrintende  le  strutture  sanitarie  della

                Chiesa  cattolica.  Una  piccola  nota:  sempre  all’interno  di
                tale  commissione  c’è  un  fedelissimo  del  cardinale
                Coccopalmerio. Si tratta di Vladi Lumina, braccio destro

                del porporato milanese e consulente definito dal Vaticano
                «esperto nel settore patrimoniale».

                    Anche il potere che si annida nei gangli economici della
                Santa sede è in buona parte ancora in mano alla vecchia

                guardia:  a  parte  Brülhart  e  Mistò,  a  capo  dell’Apsa  –  il
                dicastero delegato all’amministrazione del patrimonio, in

                pratica la banca centrale del Vaticano, che gestisce tutti i
                beni  mobili  e  immobili  della  Santa  sede  e  che  batte
                moneta – Francesco ha confermato il cardinale Domenico

                Calcagno, bertoniano di ferro, arrivato nel 2007 in curia
                per  volere  di  Bertone,  prima  come  segretario  e  poi,  dal

                2011,  come  presidente  del  dicastero.  Calcagno,  amante
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                delle armi,   nonostante sia un uomo di punta di Bertone,
                nonostante  dal  2016  sia  indagato  per  concorso  in
                malversazione, nonostante qualche ombra legata ai casi di

                pedofilia  nella  diocesi  di  Savona  che  lui  avrebbe  coperto
                quando  era  vescovo  della  città,  è  entrato  comunque  nel
                cuore di Francesco, che si dice lo incontri a cena una volta

                a settimana.





                                  Il ranger e le nomine sbagliate






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