Page 205 - Peccato originale
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sbaglio: «È stato fatto un errore! […] Vallejo Balda
[presidente di Cosea, nda] è entrato per la carica che
aveva e che ha avuto fino adesso, era segretario della
Prefettura degli affari economici. E poi… come è entrata
lei? Non sono sicuro ma credo di non sbagliare se dico, ma
non sono sicuro, che è stato lui a presentarla come una che
conosceva il mondo dei rapporti commerciali… E hanno
lavorato, quando è finito il lavoro, i membri di quella
commissione che si chiamava Cosea sono rimasti in alcuni
posti in Vaticano…Vallejo Balda… e la signora Chaouqui
non è rimasta in Vaticano perché è entrata per la
commissione e poi non è rimasta. E poi mi dicono che si è
arrabbiata per questo…». Oltre a queste nomine finite al
centro delle cronache, ce ne sono altre che vengono
criticate dall’interno e dall’esterno, e di cui non si parla
molto.
Una è quella del cardinale Parolin. Già nel 2013, subito
dopo l’annuncio della nomina, c’erano stati mugugni,
soprattutto da parte dei cardinali più progressisti, che
vedevano in Parolin una diretta emanazione di Sodano,
vecchio e potentissimo signore della curia. L’accusa
principale mossa al nuovo segretario di Stato è che sia
troppo timido e poco deciso, stile non proprio consono al
suo ruolo. Per molti la sua strategia consiste
principalmente nel defilarsi quando si presentano
situazioni imbarazzanti o complicate. Seppur sia
riconosciuto essere un fine diplomatico, è considerato un
soggetto troppo fragile. Forse proprio per questo motivo
Francesco l’ha scelto, per poter gestire in prima persona
tutte le questioni di politica internazionale, lasciando
d’altro lato spazio in segreteria di Stato a figure come
quella di Becciu. 15
Mentre Bertone, pur non essendo affatto un
diplomatico, riusciva a mantenere il controllo della curia e
delle relazioni internazionali, avendo carta bianca da
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