Page 197 - Peccato originale
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Da  quattro  anni  Francesco  ha  avviato  una  riforma
                strutturale  della  curia  che  avrebbe  dovuto  portare  a  una

                nuova  Costituzione  apostolica.  Un  documento  a  cui  sta
                lavorando  il  C9  –  il  consiglio  dei  nove  cardinali,

                provenienti da ogni angolo del mondo, chiamati ad aiutare
                il  papa  –  ma  di  cui  non  c’è  ancora  traccia.  Gli
                accorpamenti  nei  dicasteri  sono  stati  portati  avanti,

                diversi  regolamenti  sono  cambiati,  ma  la  mentalità,  le
                eminenze  grigie,  gli  uomini  nei  posti  chiave  della  curia

                sono  rimasti  quelli  della  vecchia  guardia.  Molti  già  si
                muovevano  nei  palazzi  apostolici  occupando  ottime
                posizioni  di  potere,  altri  sono  rientrati,  dopo  anni  di

                lontananza, col nuovo vento francescano.
                    Il primo di questi è il decano del Collegio cardinalizio, il

                potentissimo  Angelo  Sodano,  ormai  quasi  novantenne,
                segretario di Stato ai tempi di Giovanni Paolo II. Questo

                porporato  sembra  ricevere  grande  considerazione  da
                Bergoglio.  Come  se  Francesco  lo  «temesse».  Nei  suoi

                confronti  il  papa  esprime  un  forte  rispetto.  Sa  che,  per
                mettere  in  minoranza  la  dorsale  italiana  che  da  anni  fa
                riferimento  a  Bertone,  al  cardinale  Mauro  Piacenza  e  ad

                altri, deve coinvolgere la cosiddetta ala diplomatica e un
                «nemico»  storico  di  Bertone,  cioè  Sodano.  Poco  dopo

                l’elezione  di  Bergoglio  sono  arrivate  tre  nomine
                fondamentali,  dietro  espressa  indicazione  del  vecchio

                porporato astigiano. Sodano è riuscito così ad assicurarsi
                il  posizionamento  di  alcuni  fedelissimi  nei  gangli  chiave

                dei  sacri  palazzi.  Di  chi  si  tratta?  Il  primo  è  di  certo
                Parolin,  il  nuovo  segretario  di  Stato,  successore  di
                Bertone.  All’epoca  di  Sodano,  Parolin  era  già  il

                «viceministro»  degli  Esteri  della  Santa  sede.  Bertone  lo
                spedirà  in  Venezuela  come  nunzio  apostolico,  due  anni

                dopo esser diventato segretario di Stato.
                    Con  Parolin  sono  stati  promossi  altri  due  nunzi
                apostolici che all’epoca di Wojtyła erano nella «squadra»




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