Page 193 - Peccato originale
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perdura la conflittuale situazione organizzativa interna.
In secondo luogo il consiglio direttivo lamenta di essere stato tenuto
all’oscuro circa l’attività svolta nell’ambito della gestione
dell’Autorità: ricezione e analisi di segnalazioni sospette e
dichiarazioni transfrontaliere, rapporti con le autorità interne e di
altri paesi, collaborazione internazionale, formazione a favore dei
dipendenti, accertamenti di vigilanza, stipula di protocolli d’intesa,
predisposizione di archivi informatici, e così via. Né il consiglio
direttivo è a conoscenza, se non da notizie stampa, del lavoro di
screening sui conti e clienti dello Ior, che verrebbe condotto
avvalendosi di una società di consulenza estera, in stretta
cooperazione con il direttore dell’Aif. Su conforme avviso dei
consiglieri, il presidente dell’Aif ha chiesto formalmente in data 26
novembre 2013 al direttore una approfondita relazione sull’attività
svolta, ricevendo il 19 dicembre successivo in risposta poche righe in
lingua inglese del tutto insoddisfacenti.
In questo quadro di forte opacità informativa, alimentato dal direttore
nei confronti del consiglio direttivo, quest’ultimo non è stato posto
nelle condizioni di poter valutare se la gestione delle segnalazioni
sospette, concernente l’utilizzo d’informazioni delicate, sia stata
condotta nel rispetto delle leggi e dei principi in materia. Spiace
inoltre rilevare che, a quanto consta, il direttore non solo non ha
utilizzato i programmi informatici già acquisiti in precedenza, ma non
ha a tutt’oggi predisposto alcun supporto informatico sostitutivo in
grado di fornire un’efficace organizzazione dei dati e delle
informazioni disponibili, oltre a un’idonea e necessaria tracciabilità
delle pratiche trattate. La stampa ha dato altresì risalto alla posizione
di conflitto d’interessi in cui si trova il direttore, managing partner di
due società private di consulenza finanziaria a Zurigo, che lo
costringe, tra l’altro, a limitare il tempo di permanenza in vaticano a
2/3 giorni a settimana.
Infine, in assenza di informazioni, non ha permesso all’Autorità di
vigilare sulla gestione delle spese dell’Aif e sull’uso di carte di credito
assegnate per finalità istituzionali, nonché sull’attribuzione di
compensi per il lavoro straordinario. Per ciò stante il consiglio
direttivo reitera il proprio disagio e tutta la sua preoccupazione
istituzionale per la deteriorata situazione che si è venuta a creare,
esprimendo solidarietà nei confronti del presidente dell’Aif, tenuto
sistematicamente all’oscuro dell’attività condotta dal direttore;
manifesta inoltre la preoccupazione che l’attuale organico non sia
oggettivamente in grado di adempiere alle nuove rilevanti funzioni
assegnate dalla legge, sia per il numero esiguo di dipendenti sia per la
mancanza di adeguati profili professionali, considerata anche la
cessazione dal lavoro dell’unico soggetto in grado di effettuare
l’analisi tecnica delle segnalazioni sospette, a cui va aggiunta la
carenza di programmi di formazione del personale. Più in generale il
consiglio mette in guardia dal rischio, soprattutto reputazionale, che,
una volta rafforzato il quadro normativo di riferimento e individuata
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