Page 173 - Peccato originale
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io». Quindi si dimise, e il 30 gennaio 2014 Giorgio
Corbellini venne nominato presidente ad interim dell’Aif.
Per un certo periodo anche lui si lamentò… La strada per
Brülhart era ormai spianata: diventerà presidente il
novembre successivo.
Oggi com’è secondo lei la situazione all’interno?
Credo che le procedure siano in piedi, però… Con tutte
queste società di consulenza che sono intervenute – non
credo manchi nessuna, Pricewaterhouse Coopers,
McKinsey, Deloitte, Promontory, Ernst & Young – le
procedure saranno senz’altro in ordine. Diciamo che c’è
stato un adeguamento di facciata.
Tutto bene quindi?
Non bastano le procedure. Bisogna che qualcuno vada a
mettere il naso nei conti. Invece, l’unico rapporto di
valutazione rimane quello del luglio 2012, dopo ci sono
due progress reports (2013 e 2015) che però non sono
valutazioni, non hanno rilievo dal punto di vista
valutativo. Essendo arrivato per ultimo, il Vaticano deve
ancora ricevere una seconda valutazione, quando gli altri
paesi ne hanno già avute tre o quattro. Questa dovrà
verificare non solo la compatibilità normativa con gli
standard internazionali ma l’effettività, cioè
l’adeguamento, la messa in pratica. Allora vedremo…
Credo che però passerà molto tempo.
Perché?
Perché adesso hanno in mano le leve per procrastinare
il più a lungo possibile questa valutazione, tanto è vero
che, nel calendario degli organi di controllo (Moneyval e
Gafi, il Gruppo d’azione finanziaria internazionale), il
Vaticano ancora non c’è. Ci sono due elenchi: sul primo
appaiono i paesi che saranno sottoposti alla visita
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