Page 170 - Peccato originale
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aveva  deciso  di  nominare  direttore  Brülhart.  E  a  me  di
                cooptarmi  nel  consiglio  direttivo,  come  poi  avvenne,  nel

                novembre del 2012.


                Ma  cosa  rappresentava  Brülhart  all’epoca:  veniva  da

                fuori o aveva già qualche incarico all’interno?
                    Era  stato  direttore  della  Fiu  [Final  Intelligence  Unit,
                nda]  del  Liechtenstein  e  credo  fosse  consulente  della

                segreteria  di  Stato.  Ritengo  abbia  messo  lui  le  mani  alla
                revisione della legge, al cosiddetto «passo indietro».



                E perché lei dice che Brülhart aveva la loro fiducia?
                    Perché era un consulente della segreteria di Stato. La

                segreteria  di  Stato,  per  qualsiasi  attività  all’interno  del
                Vaticano,  anche  di  competenza  di  altri  enti  o  organismi,

                creava una specie di unità che faceva le stesse cose, un po’
                come un governo ombra. Ciò avveniva anche per l’Aif: tra i

                miei  impiegati  c’era  il  genero  dell’ex  governatore  della
                Banca d’Italia Antonio Fazio, Tommaso Di Ruzza, che era

                in  contatto  con  la  segreteria  di  Stato  e  che  quindi
                boicottava  il  nostro  lavoro,  consigliato  da  Dalla  Torre.
                Così,  alla  fine,  fummo  costretti  ad  assumere  un  paio  di

                persone per evitare di avere sempre un blocco da parte dei
                due  esponenti  del  consiglio  direttivo,  questo  prima

                dell’arrivo di Brülhart. In seguito, dal novembre del 2012,
                il consiglio direttivo fu a poco a poco esautorato e si riunì
                molto  raramente,  mentre  con  me  si  riuniva  in

                continuazione  e  veniva  messo  al  corrente  di  tutto  quello
                che veniva fatto. Brülhart lavorava in accordo ovviamente

                con  la  segreteria  di  Stato,  quindi  non  aveva  interesse  a
                [riunire  spesso  il  consiglio,  nda]…  Poi  Nicora  era  un

                nemico per loro.


                Brülhart prese il comando totale dell’Aif?

                    Certo. Nicora era sempre convinto che nel contrasto fra




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