Page 160 - Peccato originale
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certezza  a  questa  domanda.  Di  certo  in  curia  si  diffonde
                subito la notizia che il professore non sarebbe più lucido.

                Chi        vuole        delegittimarlo             può        approfittare            di
                quest’occasione irripetibile. Che poi Lasalvia sia «vicino di

                casa di Cipriani», come sottolinea «Famiglia Cristiana»,                                5
                e,  soprattutto,  aderente  alla  massoneria,  non  sembrano
                elementi  determinanti  per  capire  se  è  stato  tutto

                orchestrato ad arte.           6
                    In  realtà  contro  Gotti  Tedeschi  si  coagulano  più

                interessi e pretesti. C’è chi è fortemente preoccupato per la
                sua decisione di andare in procura a chiarire i fatti, dopo
                che l’indagine sullo Ior aveva portato all’iscrizione sua, di

                Cipriani  e  Tulli  nel  registro  degli  indagati.  In
                quell’occasione,  in  curia  si  alzano  molte  voci  critiche.

                Collaborare  con  l’autorità  giudiziaria  italiana  voleva  dire
                creare  uno  scomodo  precedente  e  di  conseguenza

                ipotecare  le  scelte  future  della  Santa  sede.  Per  questo
                molti  temono  la  decisione.  Grazie  ai  Patti  lateranensi,

                Gotti Tedeschi, da presidente dello Ior, come dipendente
                di  un  ente  centrale  del  Vaticano,  poteva  abilmente
                sfruttare  l’immunità.  La  stessa  cosa  avevano  fatto

                Marcinkus,  De  Strobel  e  Mennini  un  quarto  di  secolo
                prima,  riparandosi  sotto  quello  scudo  protettivo.

                Rispondere alle domande dei magistrati è visto da molti in
                curia come la scelta di abdicare al potere di un altro Stato,

                una decisione ostile e foriera di scandali. È una visione di
                certo  miope,  e  indifferente  ai  moniti  di  Benedetto  XVI.

                Poco  importa  che  sia  stato  proprio  il  papa  a  sollecitare
                trasparenza e rigore («nulla abbiamo da nascondere»), e
                che  già  il  pontefice  avesse  riconosciuto  l’autorità

                giudiziaria  laica  dai  tempi  dei  rimborsi  alle  vittime  della
                pedofilia,  invitando  alla  più  ampia  collaborazione.  Come

                aggravante  è  posta  un’ulteriore  prova,  frutto  di  una
                visione  protezionista  dello  Stato:  Gotti  Tedeschi  è
                l’ispiratore  della  legge  antiriciclaggio,  scritta  da  uomini




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