Page 155 - Peccato originale
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Sconfitta e rivincita
Il giallo delle dimissioni
È il 24 maggio 2012. Benedetto XVI ha appena terminato
la cena e siede sul divano della sala tv. Sta seguendo il
telegiornale della sera, prima delle preghiere di rito e di
coricarsi, quando è colpito da una notizia inaspettata: il
professor Ettore Gotti Tedeschi è stato sfiduciato dalla
presidenza dello Ior. Nell’appartamento pontificio cala un
silenzio irreale. Ratzinger non sa niente di questa scelta,
non è stato né coinvolto né avvisato. E non è certo la
prima volta: «Noi che serviamo il papa – mi racconta
proprio in quei mesi il suo maggiordomo, Paolo Gabriele,
che lo assiste in ogni spostamento – abbiamo la comune e
amara impressione che il santo padre non sia informato
delle situazioni più delicate». Una decisione drammatica
di questo tipo, dunque, vede il pontefice solo mero
spettatore. Com’è possibile?
La conferma dell’isolamento di Ratzinger arriva da
monsignor Gänswein che, in un’intervista a «Il
Messaggero», racconta le reazioni di quella sera:
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«Benedetto XVI, che aveva chiamato Gotti allo Ior per
portare avanti la politica della trasparenza, restò sorpreso,
molto sorpreso per l’atto di sfiducia al professore. Il papa
lo stimava e gli voleva bene, ma per il rispetto delle
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