Page 159 - Peccato originale
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tratteggia un profilo psicologico:
In occasione di un convivio organizzato dalla direzione per salutare i
dipendenti Ior prima delle sante festività natalizie, sono stato da Lei
invitato e ho avuto l’occasione di sedere accanto al presidente Gotti
Tedeschi fino a quel momento mai conosciuto. Mi ha sorpreso il
distacco dall’oggetto di tale situazione, cioè il materiale umano che
vivificava l’organico Ior, e lo scollamento con la direzione [cioè lo
stesso Cipriani, nda] che invece partecipava come un buon padre di
famiglia a un’occasione di unione tra la sacralità del contesto e la
profanità del lavoro che si svolge quotidianamente. Inoltre, il
presidente ha monopolizzato completamente la mia attenzione
celebrando la sua persona con a mio avviso inopportune osservazioni
sia sulla moralità dei dipendenti sia sulle capacità del clero. Devo dire
che tutto ciò mi ha reso sbigottito, soprattutto in funzione delle mie
aspettative, condizionate anche dalla bella presentazione che
elegantemente lei, Direttore, anche indirettamente mi ha sempre
fatto.
Per la professione che svolgo e per l’incarico affidatomi non potevo
esimermi a evidenziarle una certa incongruenza tra i tratti di
personalità emersi, anche se in un colloquio occasionale e non
strutturato, e il delicato ruolo di rappresentanza che il Dr. Gotti
Tedeschi ricopre; nel merito si sono evidenziati tratti di egocentrismo,
narcisismo e un parziale scollamento dal piano di realtà, assimilabile
a una disfunzione psicopatologica nota come «accidia sociale»,
termine mutuato dalla letteratura cristiana ma che ben interpreta
alcuni modelli comportamentali patologici secondo le attuali
cognizioni del cervello sociale. La mia osservazione si è resa
opportuna poiché come obiettivo professionale ho il compito di
diagnosi, prevenzione e terapia dello stress lavoro correlato, e tale
situazione rappresenta, sia per il soggetto, che tra l’altro non si è
sottoposto al protocollo, sia per la comunità lavorativa, una fonte di
stress; in aggiunta, in un’ottica di «unione» in cui il modello cristiano
della famiglia ne è il principale volano, tale scollamento potrebbe
ingenerare confusione e quindi malessere. In conclusione, tali
osservazioni non vogliono rappresentare una diagnosi ma un punto di
osservazione professionale di cui mi è sembrato corretto dare
rilevanza in relazione all’incarico che sto svolgendo e in sintonia con
la mia Fede Cristiana, sia per la salute dell’Istituto che per la salute di
ogni singolo costituente, compreso il presidente.
In pratica, il medico osserva per caso l’allora presidente,
prende carta e penna, tratteggia questa anamnesi negativa
e la consegna al nemico giurato di Gotti Tedeschi, ovvero
il direttore Cipriani. È davvero credibile che sia tutto
frutto di una coincidenza? Difficile rispondere con
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