Page 148 - Peccato originale
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segretario, sostenuto dal gruppo di Condemi, tiene sempre
                informato Benedetto XVI. Alla fine sarà lui a spuntarla. A

                fine  gennaio  del  2011  il  cardinale  Nicora  è  nominato
                presidente  dell’Aif  e  Francesco  De  Pasquale  direttore

                generale.  Nicora  ha  una  formazione  economica,  una
                conoscenza approfondita delle finanze vaticane, delle sue
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                criticità, e ha ottime relazioni con la politica italiana.   Ma
                Bertone  non  si  dà  per  vinto  e  cerca  comunque  di
                ostacolarlo. Per rallentare l’azione del cardinale neoeletto,

                si  muove  la  macchina  burocratica  della  Santa  sede,
                cercando  di  ritardare  la  convocazione  dell’organo  che
                doveva  sancire  la  nomina.  Così  si  posticipa  l’inizio  delle

                attività.
                    Quanto  alla  legge  sull’antiriciclaggio,  si  potrebbe

                pensare che una volta firmata basti solo applicarla e farla
                rispettare.  Un  compito  apparentemente  semplice,

                soprattutto in una teocrazia, dove il pontefice è la somma
                autorità, nello Stato più piccolo al mondo. Non è così. In

                questa  monarchia  assoluta  tutto  sembra  funzionare  al
                contrario.  Certo,  se  il  papa  prende  un  foglio  e  lo  firma,
                quello che ha scritto diventa subito legge, saltando come

                per  incanto  le  mille  lungaggini  tipiche  dei  sistemi
                democratici.  Poi  però  la  legge  non  viene  applicata.

                Mancano i regolamenti d’attuazione, magari un timbro è
                illeggibile,  una  firma  non  risulta  vergata  per  esteso,

                s’inceppa una macchina fotocopiatrice, la corrispondenza
                ritarda,  alcuni  punti  sono  soggetti  a  pretestuose  e

                differenti interpretazioni. Insomma, c’è la firma del papa,
                ma  non  cambia  nulla.  Tutto  finisce  sul  binario  morto
                dell’indifferenza, facendo deragliare la riforma. Che ci sia

                Benedetto XVI o Francesco al comando cambia poco.
                    Nel frattempo Condemi e il cardinale Nicora hanno tre

                mesi  per  strutturare  l’Aif,  l’organo  di  controllo  che  da
                aprile dovrà verificare l’applicazione delle nuove leggi. Si
                arredano gli uffici, partono le assunzioni, pochi dipendenti




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