Page 141 - Peccato originale
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erano emersi con la nuova presidenza, affidata al cardinale
                Giovanni  Lajolo,  che  si  era  trovato  di  fronte  a  bilanci

                gravemente in perdita.             13
                    Il passo successivo nella ristrutturazione dei bilanci del

                Governatorato  è  pionieristico  rispetto  al  papato  di
                Francesco.  Per  raggiungere  l’obiettivo  di  una  concreta
                riduzione  dei  costi,  Benedetto  XVI  acconsente  a  che

                l’articolato  processo  di  revisione  della  spesa  dell’ente
                Vaticano venga affidato ai consulenti di McKinsey, come

                suggeriva  proprio  Gotti  Tedeschi.  Certo,  collaboreranno
                pro  bono,  a  titolo  gratuito,  ma  l’ingresso  degli  esperti
                esterni, nell’autunno del 2008, può essere riletto come un

                fatto  precursore  della  linea  seguita  dal  successivo
                pontificato. Nel 2013 Bergoglio autorizzerà consulenze per

                milioni  di  euro  per  rimodernare  la  curia,  affidandosi  ai
                colossi  internazionali  del  settore  (da  Kpmg  a  Ernst  &

                Young  e  Deloitte),  che  manderanno  decine  di  esperti
                dentro  le  mura.  Un  fatto  impensabile  sotto  Paolo  VI  o

                Giovanni Paolo II.
                    Nello stesso periodo si pone anche il problema dei costi
                dei  media  della  Santa  sede.  Televisioni,  radio  e  giornali

                generavano  significative  perdite,  tra  i  20  e  i  30  milioni
                all’anno,  che  gravavano  sui  conti  del  Governatorato.

                Lajolo  aveva  protestato  con  Bertone  perché  non  poteva
                sostenere un’emorragia così consistente, che incideva tra il

                10  e  il  15  per  cento  sul  bilancio  del  dicastero  che
                amministrava.

                    Così  parte  l’iniziativa  di  risanare  e  migliorare  il
                bilancio:  riducendo  i  costi,  aumentando  le  entrate,
                valorizzando  la  finanza  con  l’aiuto  di  un  comitato

                composto  da  quattro  banchieri,  tra  cui  appunto  Gotti
                Tedeschi.  Riunioni,  vertici,  strategie  per  tagliare  dove

                possibile  e  arginare  le  perdite.  Ogni  due  settimane  il
                comitato  di  questi  consulenti  laici  del  Governatorato  si
                riunisce  confrontandosi  con  Lajolo,  con  il  fidato




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