Page 108 - Peccato originale
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Giovanni  Paolo  II.  Nessun  papa  doveva  intralciare  la
                frenetica attività finanziaria dell’asse Sindona-Marcinkus-

                Calvi. E, in effetti, morto Luciani, questa proseguì per un
                altro  decennio,  fino  a  quando  la  morte  non  intervenne

                ancora  una  volta,  eliminando  i  protagonisti.  Dopo  Calvi,
                nel 1986 sarà il turno di Sindona, trovato morto in cella
                nel  carcere  di  Voghera  dopo  aver  bevuto  una  tazzina  di

                caffè corretto al cianuro. Rimarrà Marcinkus, dimesso da
                Karol Wojtyła oltre dieci anni dopo, nel 1989. Ma anche in

                quest’ultimo  caso  si  commise  un  errore  marchiano.  La
                malapianta  era  troppo  ben  radicata  per  venire  estirpata.
                Non  era  sufficiente  mandare  via  Marcinkus  per

                trasformare  lo  Ior  in  una  banca  pulita,  come  Wojtyła,
                artefice  in  questo  caso  di  un’astuta  mossa  mediatica,

                sperava  di  comunicare.  Ma  addossare  a  lui  ogni
                responsabilità  suona  oggi  come  una  subdola  operazione

                per  occultare  una  verità  ben  più  imbarazzante:  troppe
                storie  degli  ultimi  vent’anni  raccontano  infatti  come  il

                sistema Marcinkus-De Bonis-Mennini e il loro Ior abbiano
                proseguito  nelle  attività  spregiudicate,  velleitarie  o
                addirittura  criminali  almeno  fino  al  2014.  I  discepoli,

                anche in questo caso, hanno superato i maestri.



































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