Page 106 - Peccato originale
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vuol dire che era nella più totale disperazione.    19

                Il figlio Gary puntualizza:


                     Nessuno dei colombiani o dei boliviani aveva i conti all’Ambrosiano,
                     ma  è  sicuro  che  ne  avevano  in  altre  banche  e  società  collegate
                     all’Ambrosiano… Mio padre mi diceva che Calvi era fortissimo… Era
                     un suo socio, accanto a lui, come un partner che insieme a te in un
                     affare  guadagna  una  percentuale  da  quello  che  tu  investi…  lui
                     guadagnava una percentuale di quei soldi entrati nei Caraibi.


                Queste  rivelazioni  aprono  un  fronte  nuovo  sui  possibili
                rapporti tra Calvi ed esponenti del cartello di Medellín, già
                accennati in un rapporto dell’Fbi e non smentiti dal figlio

                del banchiere, Carlo Calvi:


                     La  principale  entità  estera  dell’Ambrosiano  era  costituita  proprio
                     dall’Ambrosiano  di  Nassau  e  probabilmente  se  arrivavano
                     narcodollari questi finivano in società amministrate fiduciariamente
                     dalla consociata estera o da suoi funzionari. Queste società devono poi
                     essere sfuggite alla liquidazione. Non ricordo questo Roberto Suárez
                     Gómez perché mio padre conosceva molti Gómez ma è vero che uno
                     degli ultimi viaggi di mio padre fu proprio in Venezuela.       20

                Fosse  provata  la  ricostruzione  compiuta  dalla  vedova  di
                Roberto  Suárez  Gómez,  emergerebbe  un  collegamento

                inquietante:  alla  Cisalpine  Overseas  Bank  di  Nassau,
                società  estera  del  Banco  Ambrosiano,  direttamente  o

                tramite fiduciarie a essa collegate, Escobar e il cartello di
                Medellín  avevano  aperto  alcuni  depositi  per  diversi

                milioni di dollari. E si tratta proprio della banca omonima
                del  «fondo  Cisalpine»  presso  lo  Ior,  coinvolto  in
                operazioni per milioni di dollari a favore di Paolo VI, come

                abbiamo  visto  nel  capitolo  precedente.  A  questo  punto
                diventa  fondamentale  capire  perché  Paolo  VI  viene

                indicato  in  quegli  assegni:  sono  operazioni  diverse  o  c’è
                qualche collegamento?

                    Inutile chiedere in Vaticano, dove si preferisce sempre
                il  silenzio,  temendo  che  eventuali  notizie  possano

                compromettere la credibilità della Santa sede, muovendo




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