Page 101 - Peccato originale
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banca ma trova ovunque porte chiuse: gli stessi ambienti
che, negli anni, aveva arricchito, ora negano ogni
supporto. La situazione precipita il 17 marzo 1981, quando
viene trovata, nella fabbrica La Giole a Castiglion
Fibocchi, vicino ad Arezzo, la lista degli appartenenti alla
loggia massonica P2 di Gelli. Appena sessanta giorni dopo
Calvi finirà in manette, processato e condannato per reati
valutari. Un sistema di potere stava implodendo.
Il re della cocaina e la banca di Nassau: una
testimonianza inedita
Quando, il 18 giugno 1982, Roberto Calvi venne trovato
impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra, la
comunità finanziaria internazionale rimase sotto choc e il
sistema di potere al quale il banchiere era legato reagì
cercando di gestire e contenere la situazione fuori
controllo. La prima indagine sulla morte si orientò subito
verso il suicidio, stabilendo che Calvi si era tolto la vita e
archiviando così in fretta il procedimento. L’idea che si
fosse suicidato faceva comodo a molti. A iniziare da chi,
nel mondo delle banche e delle imprese, vedeva
finalmente spianata la strada per mettere le mani
sull’istituto. Senza dimenticare la curia romana, che
perdeva un attore ormai scomodo, complice e testimone
d’innumerevoli malefatte finanziarie. Ma c’era anche un
fronte più composito in subbuglio. I piccoli azionisti che
vivevano una crisi senza precedenti, disorientati e
spaventati dal rischio di perdere i loro risparmi. E
certamente la criminalità organizzata, da Cosa Nostra alla
banda della Magliana, che aveva investito con Calvi e lo
Ior di Marcinkus e che adesso perdeva referenti
importanti.
Eppure, che si trattasse di omicidio si poteva capirlo
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