Page 104 - Peccato originale
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Vaticano, che mai ha fornito l’attesa collaborazione
giudiziaria, facendo finire ogni rogatoria su un binario
morto: «Le rogatorie avviate verso lo Stato Città del
Vaticano – sottolinea il giudice D’Alessandro – hanno
avuto esiti pressoché nulli». Se ad esempio la Santa sede
fornisse la documentazione presente negli archivi dello Ior
sulle operazioni imbastite con Calvi in Italia e all’estero,
potrebbero emergere soggetti e speculazioni rimasti
nell’ombra, possibili moventi dell’omicidio del banchiere,
e perfino i mandanti. Notizie insomma determinanti per
risolvere il giallo. A partire proprio da quelle sui rapporti
con la banca di Nassau, alle Bahamas, la Cisalpine, citata
come abbiamo visto in alcuni bonifici indicanti il pontefice
Paolo VI nei fogli di cassa dello Ior.
Quanto fosse inquietante e vasta la rete di Calvi l’ho
potuto valutare solo recandomi personalmente a Buenos
Aires, dove avevo appuntamento con due boliviani: Ayda
Suárez Levy, classe 1934, già sposata con il boliviano
Roberto Suárez Gómez, soprannominato negli Usa «il re
della cocaina», e il figlio Gary. Siamo alla fine di novembre
del 2012. L’incontro è fissato per motivi di sicurezza
all’ultimo piano del grattacielo che ospita l’albergo Nh
City, a due passi dalla Casa Rosada. Un’immensa sala
convegni completamente svuotata, con le vetrate che
danno sui tetti di Buenos Aires, fa da cornice. Al centro
solo due sedie, una per me e una per questa minuta e
anziana signora che quando mi stringe la mano mi fa
scambiare la sua gentilezza per una manifestazione di
incertezza. Trascorro quasi un giorno intero con lei, poco
dopo ci raggiunge anche il figlio Gary. Dietro al passo
incerto e all’apparente fragilità dovuta all’età, Ayda mostra
una memoria di ferro, un carattere deciso e molta rabbia
mitigata dall’educazione borghese. Dopo una vita passata
nel silenzio ha deciso di raccontare i retroscena
dell’impero che aveva costruito in Sudamerica il marito,
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