Page 74 - Io vi accuso
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Tutti i reati in un colpo solo



          Aldo  e  Rossana  sono  due  medici  irpini  che  svolgono  la  professione  di
          analisti clinici. La loro storia con le banche è un concentrato di tutti i reati

          elencati finora. Reati che ovviamente non trovano le giuste pene seppure i
          responsabili siano ben identificabili. Nel 2009 la coppia stipula un mutuo
          ipotecario con una piccola banca di Avellino per un valore di 200.000 euro.
          Tre anni dopo la formalizzazione del contratto, richiedono direttamente al

          direttore generale – che si è sempre mostrato gentile e disponibile – una
          rinegoziazione che possa permettere loro di pagare una rata più bassa, vista
          anche  la  momentanea  difficile  situazione  lavorativa  in  cui  si  trovano:
          «Come molte aziende, anche noi risentivamo della congiuntura economica,

          pertanto abbiamo fatto richiesta di allungamento della durata del mutuo, di
          modifica  del  tasso  e  della  moratoria  [sospensione  temporanea  del
          pagamento della quota capitale, quindi non degli interessi, della rata, nda]
          così come previsto dalla legge» mi spiegano. Richieste approvate con una

          delibera  del  marzo  2013  con  cui  la  banca  concede  una  «sospensione
          moratoria parziale del mutuo che consiste nel pagare 1000 euro al mese,
          che  già  dal  30  gennaio  dello  stesso  anno  avevamo  cominciato  a  versare»
          aggiungono i due che circa otto mesi prima, proprio a causa del mancato

          versamento di qualche rata, erano stati segnalati «come morosi alla banca
          dati  della  Centrale  rischi  finanziaria».  Ma,  nonostante  la  successiva
          sistemazione  dei  pagamenti  mensili  arretrati  e  le  promesse  del  direttore
          generale,  l’istituto  di  credito  non  aveva  mai  disposto  un  aggiornamento

          della loro situazione finanziaria alla Crif.
              Aldo,  nello  stesso  periodo,  si  rivolge  anche  a  un  altro  istituto  per
          ottenere un secondo mutuo per acquistare la struttura presso cui è ubicato
          il loro laboratorio di analisi e dove si sarebbe dovuto sviluppare un centro

          polispecialistico.  Mutuo  negato:  «Il  13  settembre  2013  il  direttore  mi
          mostra  la  segnalazione  alla  Crif  fatta  dall’altra  banca  nonostante  la
          moratoria  concessa  da  quest’ultima  e  le  rassicurazioni  del  direttore
          generale. Non era stato applicato, dunque, alcun tipo di beneficio previsto

          dalla  legge,  ma  soprattutto  nessun  valore  aveva  avuto  la  parola  data
          dall’istituto in merito all’annullamento della segnalazione presso le banche
          dati». A tal proposito è bene ricordare che le norme che regolano i sistemi
          di  informazione  creditizia  prevedono  che,  qualora  ci  sia  un  ritardo  nei

          pagamenti da parte di un cliente, la banca è tenuta ad avvertirlo, mediante
          sollecito  che  abbia  certezza  di  consegna  (con  una  raccomandata  con
          ricevuta di ritorno), che a breve provvederà a registrare i suoi dati alla Crif.
          In  mancanza  dell’avviso,  l’istituto  viola  non  solo  le  norme  di  buona

          condotta in materia creditizia ma anche la privacy del correntista. In realtà,
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