Page 73 - Io vi accuso
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Il coraggio della denuncia
Arrivati a questo punto non dobbiamo accettare per principio ideologico
l’idea di una magistratura asservita e poco coraggiosa; i giudici vanno
aiutati anche con il nostro coraggio: quello di chi denuncia. Nel marzo del
2015, nel corso della presentazione di Io so e ho le prove alla Camera
penale di Napoli, mi sono confrontato con due stimatissimi magistrati – un
pubblico ministero e un giudice per le indagini preliminari – che hanno
spiegato in maniera semplice come le denunce penali in generale (e quindi
anche quelle per usura, comportamento estorsivo, violenza privata
eccetera) vengano archiviate perché mancano due elementi fondamentali
per il rinvio a giudizio: l’identificazione soggettiva di chi commette il reato
e le prove.
Nel primo caso, sostenere genericamente senza nome e cognome del
responsabile che la banca abbia estorto denaro mette in seria difficoltà un
magistrato, che così manifesta incertezza innanzitutto su chi deve
interrogare. Il presidente dell’istituto? L’amministratore delegato? Il
direttore generale? Il direttore di area? Il direttore di filiale? Il consiglio dei
magistrati (e anche il mio) è quello di denunciare la persona con cui si ha
costantemente il contatto in banca, fosse anche l’ultimo impiegato, in
maniera che, interrogato al riguardo, avvii quel processo di «scaricabarile»
delle responsabilità che lo porta a dichiarare di aver ricevuto istruzioni dal
suo superiore. Solo così si può arrivare all’individuazione di uno o più
responsabili.
Altro elemento fondamentale, anche questo sottolineato dai due giudici,
è il possesso delle prove. L’usura, come qualsiasi altro reato, va provata con
una perizia seria, un’analisi professionale, fatta da esperti iscritti in
appositi albi e non dall’ultimo improvvisato ex intermediario finanziario
che ha comprato un software specifico. Non solo, ma vanno provati anche il
comportamento estorsivo o la violenza privata. A tal proposito non posso
che consigliare quanto più volte ribadito anche nel mio precedente libro:
dotatevi di un microregistratore. Uno strumento semplice, che costa poche
decine di euro ma che può far cambiare l’esito delle sentenze. Oppure
dovete convincere i testimoni che hanno ascoltato le minacce a
testimoniare davanti al giudice.