Page 72 - Io vi accuso
P. 72
Il ritardo della magistratura e delle prefetture
C’è da segnalare che la Procura di Trani, presieduta dal dottor Carlo Maria
Capristo e per il tramite dell’indagine condotta dal pm Michele Ruggiero, è
stata capace di rinviare a giudizio i vertici di Bnl, Unicredit e Banca
popolare di Bari, tutti accusati di aver creato un sistema di tassi usurai con
l’avallo della Banca d’Italia (cioè di chi aveva il dovere di controllare), i cui
massimi esponenti sono stati anch’essi sottoposti a processo. Un
procedimento che, se dovesse trovare fondamento, metterebbe in ginocchio
l’intero sistema creditizio. Ma questi magistrati rappresentano ancora delle
mosche bianche. Ricordiamo che nel 2006 il ministero dell’Interno ha
sviluppato e promosso una costosa campagna pubblicitaria d’informazione
che invitava le vittime a denunciare l’usura, prospettando il sostegno
efficace dello Stato (in particolare delle prefetture) e l’intervento di una
magistratura rapida.
Ciò che è emerso negli ultimi dieci anni, però, dimostra che numerose
prefetture e molti magistrati hanno dato poca importanza a chi subisce
usura bancaria, non considerandolo una vera vittima. Complice anche la
giungla di società di consulenza e periti che creano aspettative non
veritiere, spesso l’usurato è rappresentato come un «furbastro» che si è
inventato un meccanismo per aggirare una difficile situazione economica
in cui è caduto per sua incapacità. Eppure, così come confermato dai
magistrati di Trani, non dovrebbe esistere differenza di valutazione
giuridica fra il comportamento dell’usuraio «comune» – quello che,
metaforicamente, vive agli angoli delle strade e brucia l’auto di chi non
paga regolarmente gli interessi – e la banca, la quale per ottenere un
decreto ingiuntivo esegue dichiarazioni false, attestanti che il credito verso
il cliente è certo, liquido ed esigibile. La differenza è una sola: mentre
l’usuraio rischia la galera e il sequestro della refurtiva, l’istituto non rischia
nulla perché, per la maggior parte delle procure italiane, non commette
reato penale ma solo illecito civile.