Page 17 - Avarizia
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Riggio.
In alcuni casi, inoltre, le pigioni pagate dagli inquilini non
appaiono in linea con i prezzi di mercato. A godere di un
trattamento di favore è stato di certo Esterino Montino, ex
presidente ad interim della Regione Lazio e pezzo grosso del Pd
regionale, che ha vissuto ospite di Propaganda Fide in una delle vie
più rinomate della città, via dell’Orso. Prezzo di affitto del locale:
360 euro al mese per centodieci metri quadrati, che Montino
divideva con la sua compagna, la senatrice democrat Monica
Cirinnà. “L’abbiamo ristrutturata a spese nostre, abbiamo messo
150 milioni di vecchie lire”, la giustificazione dell’attuale sindaco di
Fiumicino, che s’è visto nel 2010 – dopo dodici anni di sconti record
– aumentare il canone a 3 mila euro, l’effettivo valore di mercato di
quella zona.
Talvolta, Propaganda Fide decide di vendere qualche immobile
per fare cassa. Non sempre al prezzo giusto: nel 2004 l’ex ministro
dei Trasporti Pietro Lunardi è riuscito a comprarsi, attraverso un
mutuo acceso da una società immobiliare amministrata dal figlio, un
intero palazzo di cinque piani in via dei Prefetti, in pieno centro
storico, pagando appena 3 milioni di euro. La magistratura perugina
accusò lui e l’allora prefetto della congregazione Crescenzio Sepe di
corruzione: in cambio del prezzo stracciato, secondo l’accusa, il
ministro avrebbe concesso attraverso la società pubblica Arcus un
finanziamento di 2,5 milioni a Propaganda Fide per realizzare un
museo nella sede seicentesca della congregazione (progettata dal
Bernini e finita dal Borromini) affacciata su piazza di Spagna.
L’inchiesta si è conclusa con un nulla di fatto, e la posizione dei due
è stata archiviata perché secondo i giudici del collegio per i reati
ministeriali del tribunale di Perugia era intervenuta la prescrizione.
Lo stesso anno in cui il Vaticano vendeva a Lunardi il cielo-terra a
prezzi di saldo, anche Nicola Cosentino, ex potentissimo segretario
all’Economia del governo Berlusconi arrestato per presunti rapporti
con il clan dei Casalesi, faceva buoni affari con Propaganda,
acquistando una casa di centocinquanta metri quadrati a 630 mila
euro: non male, per un appartamento al terzo piano di una via
elegante del quartiere Prati dove i prezzi rischiano di essere quasi
doppi rispetto a quelli pagati dal politico. “È vero, mia moglie è
titolare dell’appartamento, che stiamo ancora pagando attraverso