Page 149 - Avarizia
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ordinato ai suoi, al massimo ci prendiamo la gestione clinica del
reparto pediatrico), i cardinali hanno capito che c’era un varco per
infilarsi nel business, usando l’Idi come cavallo di Troia: d’accordo
con il sostituto per gli Affari generali della segreteria di Stato
Giovanni Angelo Becciu, originario della provincia di Sassari e molto
legato alla sua terra, Versaldi e i suoi uomini hanno chiuso un
accordo con gli emiri musulmani attraverso la fondazione Luigi
Maria Monti. Alla fine dei lavori la proprietà del nuovo Mater Olbia
sarà interamente della Qatar Foundation, ma la società di gestione
dell’ospedale verrà divisa in due quote: 40 per cento al Vaticano, 60
per cento agli uomini dell’emiro Al-Thani. Un’alleanza tra sunniti
radicali e Santa Sede che sorprende solo le anime belle, ma che
promette affari d’oro e appalti per tutti. Sarà proprio il Vaticano a
occuparsi dell’affidamento dei lavori della struttura sanitaria che
sorge alla periferia della città. A Olbia temono la ripetizione di
esperienze infelici, e non l’hanno mandata a dire: “Considerate le
importanti risorse finanziarie pubbliche che verranno investite,”
hanno scritto in un comunicato a fine luglio 2015 i capigruppo del
consiglio comunale, “siamo preoccupati delle voci allarmanti sulle
procedure di appalto, un percorso che ci sembra assai simile ad
altre esperienze come il G8 della Maddalena”. I qatarioti hanno
chiuso la querelle con una risposta che assomiglia a un pernacchio:
se “abbiamo preso impegni precisi con le autorità,” ha ribattuto il
manager della Qatar Foundation, Lucio Rispo, “questo non toglie la
nostra libertà di poter fare quello che vogliamo con i nostri soldi.
Qui non c’è un euro dello Stato italiano: noi ristrutturiamo,
compriamo attrezzature, procediamo con le assunzioni, paghiamo
gli stipendi”. Insomma siamo i padroni, e facciamo come più ci
aggrada.