Page 134 - Avarizia
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L’unico semaforo rosso, però, descrive una situazione contabile
apparentemente preoccupante: “Nel 2013 lo Ior ha informato la
fondazione dell’esistenza di cinque conti contenenti in tutto 996
mila euro e registrati a nome della fondazione stessa. Prima di
questa comunicazione la fondazione non era a conoscenza
dell’esistenza di questi fondi. La fonte di questi fondi è ancora
sconosciuta”. Un conto fantasma, in pratica, che secondo Deloitte
necessita di “un’analisi profonda” in modo da capire l’esistenza o
meno di “transazioni irregolari”. In realtà dopo qualche settimana
s’è svelato l’arcano, grazie a una lettera inviata dal manager che
guida l’ospedale, Domenico Crupi. “Sono i soldi delle donazioni dei
fedeli di Padre Pio che teniamo lì da sempre,” spiega il
vicepresidente, un tempo bertoniano di ferro ma stimato anche da
Parolin e dal cardinale Pell per i suoi risultati operativi. “Sono
somme non movimentate, ho spiegato tutto alla Deloitte, che ci ha
certificato anche l’ultimo bilancio. Io sono da sempre per la massima
trasparenza. Qualcuno fa girare la falsa notizia che andiamo verso il
crac? Voci del tutto infondate, messe in giro dai personaggi del
sottobosco vaticano che vogliono danneggiare me e la struttura.” In
effetti, Padre Pio sembra aver fatto un altro miracolo: a leggere il
rapporto l’impero sanitario di San Giovanni Rotondo è ricco e
soprattutto senza macchie.