Page 131 - Avarizia
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commenta la Pontificia commissione referente. “Tuttavia per

          comprendere i rischi reputazionali che potrebbero derivare da
          questa interpretazione del trattato, occorre una analisi più
          approfondita della posizione fiscale, inclusa Iva e imposta sugli

          immobili, relativa alle attività commerciali sempre più diversificate
          svolte dal Bambin Gesù e dai suoi dipendenti al di fuori del territorio
          vaticano.”
             I revisori americani suggeriscono di aggiornare lo statuto del
          1924 con urgenza, e di definire chiaramente “i ruoli, le

          responsabilità e i poteri del cda e del presidente (che ha pieno
          controllo sulle operazioni ordinarie e straordinarie, tutte le iniziative
          proposte da lui vengono approvate indipendentemente da quello

          che ne pensano gli altri membri del board) con una netta
          separazione dai doveri e soglie di autorizzazione”. Forse gli ispettori
          attaccano affinché in futuro si evitino gli sprechi e si analizzino a
          dovere progetti “come quello in Sardegna e un altro in Brasile”, altri
          due casi esaminati con dovizia di particolari dagli americani.

             Il primo progetto messo sotto la lente dagli esperti contabili della
          PwC riguarda l’ipotesi di acquisto dell’ospedale San Raffaele di
          Olbia, un tempo propaggine dell’impero di don Verzé. Profiti cercò

          di sbarcare sull’isola, attraverso un accordo commerciale tra il
          Bambin Gesù, che avrebbe avuto il 25 per cento della società che
          doveva rilevare la clinica sarda, il gruppo Malacalza (25 per cento) e
          la Qatar Foundation, che sarebbe dovuta entrare con il 50 per cento
          delle quote. L’affare com’era stato inizialmente delineato non è mai

          andato in porto, e il nosocomio del Gianicolo è uscito di scena,
          sostituito, come vedremo, da un altro ospedale vicino al Vaticano.
          Non prima, però, di aver bruciato centinaia di migliaia di euro in

          consulenze: “Il Bambin Gesù ha fatto un accordo con due società di
          consulenza (il Tmf Group e lo studio legale Norton Rose) per essere
          assistito nella transazione, per un onorario di 725 mila euro,” si
          legge nella due diligence. Somma a cui bisogna aggiungere gli 89
          mila euro segnati nel contratto con Bain & Co. per la realizzazione

          di un business plan e i 130 mila euro girati alla società di consulenza
          Eam Advisory, con sede a Dubai. “Il management [cioè Profiti e i
          suoi uomini] ci ha informato che nel 2013 i costi totali pagati

          dall’ospedale per questo progetto ammontano a 641 mila euro, di
          cui 465 mila devono essere rimborsati dai partner della joint
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