Page 127 - Avarizia
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ricordo, se sia stato comunicato o meno. Credo di aver chiesto al
cardinale se c’era questa disponibilità a fare incontri istituzionali,
anche culturali diciamo. E se c’era questa sua disponibilità, si poteva
contribuire... Credo lui abbia detto di sì”.
Torniamo alle spese rilevate dalla PwC. Oltre stipendi monstre e
noleggio di elicotteri, i revisori evidenziano anche i “costi dei servizi
del 2011 riguardanti un evento, un concerto musicale, che si tiene
ogni due anni, La luce dei bambini”, nato nel 2009 con l’idea di
sostenere l’ospedale. Nel 2011 nell’aula Paolo VI suonò Giovanni
Allevi, nel 2013 il Vaticano fu allietato dalla voce di Andrea Bocelli.
“Suggeriamo di introdurre un modello organizzativo che definisca le
norme circa l’ammontare della liquidità che dovrà essere trattenuta
nella fondazione Bambin Gesù (incluso il suo profilo di rischio) e il
tipo di spese che potranno essere sostenute dalla fondazione, e che
contempli inoltre una separazione delle funzioni nel processo di
autorizzazione e controlli interni adeguati,” commentano alla fine
dell’audit i revisori. Che evidenziano pure l’assenza di un
documento formale del Regolamento organizzativo che, secondo lo
statuto, dovrebbe invece “governare” il funzionamento dell’ente.
Che, va sottolineato, quell’anno è riuscito anche a fare il pieno di
donazioni: nel corso del 2012 grazie a offerte di aziende e privati
(Telecom Italia ha messo una fiche da 250 mila euro, Unicredit altri
50 mila euro, Green Network 129 mila, la fondazione vaticana Spes
Viva 145 mila, mentre dagli sms solidali sono arrivati 173 mila euro)
le elargizioni hanno raggiunto 1,5 milioni di euro, sempre raccolti
tramite conti correnti e conti dello Ior.
“Le donazioni ricevute dalla fondazione sono deducibili dal reddito
imponibile,” si legge ancora sul report. “La liquidità della
fondazione, 5,3 milioni al 31 dicembre 2012, è investita in strumenti
finanziari tramite l’attività di gestione patrimoniale dello Ior (su cui
sono investiti 2,2 milioni) e in depositi a tempo dell’Apsa (2,7
milioni).” Un altro documento della Cosea, che sintetizza i risultati
del lavoro d’indagine di PwC, mette però la pietra tombale sulla
gestione dell’organismo nato per volere di Profiti: “Alla luce della
visibilità pubblica della fondazione e delle sue attività di fundraising,
l’attuale struttura di governance deve essere rivista e adattata a un
modello organizzativo che definisca chiaramente la separazione dei
doveri e delle gerarchie di approvazione. Questa grave debolezza