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che amministra lasciti immobiliari e presieduta per statuto
dall’arcivescovo di Genova, incarico occupato dallo stesso Bertone
dal 2002 al 2006.
Ma è davvero possibile che i soldi della fondazione Bambin Gesù
siano stati usati per ristrutturare il nuovo appartamento del
cardinale? L’ex segretario di Stato non smentisce e non conferma.
“Gentile dottor Fittipaldi, alle sue domande,” precisa in una email
Bertone, “rispondo che, prescindendo dal fatto che l’appartamento
di mia residenza è di proprietà del governatorato dello Stato della
Città del Vaticano, il sottoscritto ha versato al medesimo
governatorato la somma richiesta come mio contributo ai lavori di
ristrutturazione. Non ho nulla a che vedere con altre vicende.”
Profiti, fino al 2015 presidente sia del Bambin Gesù che del
consiglio direttivo dell’omonima fondazione (composto al tempo
anche dal banchiere Cesare Geronzi, dal Gentiluomo di Sua Santità
Emilio Acerna e dal cavalier Piero Melazzini), conferma invece la
spesa autorizzata a favore dell’appartamento di Bertone, già finito
nella bufera per la sua ampia metratura. La parcella, spiega Profiti,
sarebbe stata giustificata dal fatto che la casa del cardinale sarebbe
stata poi messa a disposizione della fondazione stessa, per
organizzare eventuali incontri con aziende e altri soggetti, in modo
da raccogliere offerte per l’ospedale. “L’idea di fondo era quella di
promuovere incontri con aziende, personaggi, diciamo così,
istituzionali. Ai quale illustrare le attività del Bambin Gesù, fare
comunicazione e quindi fundraising. È vero: con i soldi stanziati da
noi è stata ristrutturata una parte della casa del cardinal Bertone.
Cercando di ottenere in cambio la disponibilità di potere mettere a
disposizione l’appartamento.” Una scelta, quella del board della
fondazione, quantomeno discutibile. Profiti ammette di aver ricevuto
le fatture dalla ditta di Bandera, e aggiunge pure di ricordare
l’esistenza di “una lettera con la quale la stessa società si impegnava
a fare una donazione al Bambin Gesù per un importo
corrispondente. Credo ci sia, questa lettera. Che seguito abbia avuto
non lo so, perché poi sono andato via...”.
Al di là dell’esistenza (o meno) della lettera d’intenti, a domanda
secca, ossia se il cardinale Bertone sapesse o meno che era stata la
fondazione Bambin Gesù a pagargli parte della ristrutturazione
della sua casa, Profiti risponde così: “Confesso che questo non lo