Page 111 - Avarizia
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Il lato oscuro dell’eroe
Se Scarano è l’emblema mediatico del sacerdote corrotto, Carlo
Maria Viganò nella vulgata comune è un supereroe. Un monsignore
senza macchia e senza paura, la porpora che nell’estate del 2011
ebbe il coraggio di sfidare lo strapotere di Tarcisio Bertone e di
denunciare la corruzione dilagante tra le sacre mura, con gravi atti
d’accusa contenuti in due lettere destinate al segretario di Stato e a
Benedetto XVI e divenute pubbliche grazie ai corvi che ne diedero
copia ai giornalisti tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012.
Insinuazioni circostanziate – le abbiamo pubblicate nel capitolo
precedente – che ipotizzavano macchinazioni a suo danno, appalti
gonfiati, fatture false e malversazioni di colleghi e nemici, che invece
di lodi e plausi sono costate a Viganò un trasloco forzato negli Stati
Uniti d’America, dove ancora oggi il monsignore è nunzio apostolico.
Una poltrona prestigiosa in una sede importante, ma Viganò, allora
segretario generale del governatorato, sperava che il suo lavoro
fosse premiato con la nomina a governatore (al posto del cardinale
Giovanni Lajolo), prodromo alla promozione a cardinale. Per
convincere il papa a cambiare idea e bloccare il trasferimento
comunicatogli da Bertone, così, il 7 luglio 2011 l’arcivescovo prende
carta e penna, e scrive parole accorate a Benedetto XVI.
“Beatissimo padre, … in altre circostanze tale nomina sarebbe stata
motivo di gioia e segno di grande stima e fiducia nei miei confronti
ma, nel presente contesto, sarà percepita da tutti come un verdetto
di condanna del mio operato e quindi come una punizione... Mi
angustia poi il fatto che, dovendo purtroppo prendermi cura
personalmente di un mio fratello sacerdote più anziano, rimasto
gravemente offeso da un ictus che lo sta progressivamente
debilitando anche mentalmente, io debba partire proprio ora,
quando ormai intravedevo di poter risolvere in pochi mesi questo
problema familiare che tanto mi preoccupa.” La preghiera non fu
accolta e qualche settimana dopo Viganò fu costretto a prendere un
aereo sola andata per Washington. Per sostituire Lajolo, Ratzinger
scelse monsignor Giuseppe Bertello, confermato governatore dello
Stato della Città del Vaticano anche da Francesco.
Ora, come l’abito non fa il monaco, il moralizzatore solitario non è
proprio quello che sembra. “Viganò ha un lato oscuro e un passato
non limpido,” ripetono gli uomini più vicini a Bergoglio che gli