Page 108 - Avarizia
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per poi investire nel Crescent, il grande albergo sul lungomare

          fortemente voluto dall’ex sindaco Vincenzo De Luca. Un progetto
          spuntato fuori dalle intercettazioni: nel giugno 2012 Scarano spiega
          all’amico di una vita, don Luigi Noli, che per far rientrare il denaro

          dei D’Amico (indagati a Roma per evasione fiscale) avrebbe beccato
          una commissione da 2,5 milioni di euro. “Per prendermi la casa di lì,
          purtroppo ci vogliono,” spiega al telefono: “Ho detto due e mezzo
          perché uno se ne va per Paestum e un altro se ne va per là!”. Anche
          don Noli, parroco di Palidoro, una frazione di Fiumicino, che si

          definiva “un’unica cosa” con Don 500 euro, è finito ai domiciliari,
          accusato di aver aiutato il compagno a riciclare i soldi degli
          armatori.

             “Scarano è una persona inquietante, alto prelato e formale uomo
          di Chiesa del Vaticano eppure soggetto dedito alla vita mondana”, si
          meraviglia ancora il gip di Salerno, stupefatta dalla scoperta che il
          prete distribuisse generi alimentari destinati alla carità ad amici e
          parenti (“pelati, olio e vino dateli a mammà,” ordina Nunzio a un

          amico). Ma i giudici restano impressionati soprattutto dagli arredi
          che trovano nella casa principesca del monsignore: mobili di grande
          pregio, reliquie, posateria, monili in bronzo e pietra, sculture,

          colonne e dipinti, argenteria e tappeti orientali. I giornali nel 2013 e
          2014 parlarono anche di pezzi di Chagall, Guttuso, De Chirico e di
          un crocifisso di Gian Lorenzo Bernini, ma il tenente colonnello
          Massimo Rossi del Gruppo tutela patrimonio archeologico della
          Finanza spiega che non è tutto oro quello che luccica: “Abbiamo

          fatto fare expertise ai migliori studiosi italiani, e in molti casi si
          tratta di riproduzioni o litografie”. Complessivamente, tra
          investimenti, case e opere, comunque, il patrimonio finanziario di

          Don 500 euro tocca i 6,5 milioni di euro.
             Com’è possibile che il parroco abbia messo sotto il materasso una
          somma tanto imponente, visto che tra il 2007 e il 2012 il reddito
          dichiarato oscillava tra i 6 e gli 8 mila euro l’anno (a cui va aggiunta
          una diaria da 30 mila euro l’anno netti bonificata dal Vaticano)? Il

          segreto del prete sarebbe forse ancora inviolato, se Nunzio non si
          fosse tradito da solo a causa della sua passione per l’arte.
             Nel gennaio del 2013, dopo aver subìto il furto di alcune opere,

          Scarano andò trafelato dai carabinieri per denunciare il ladrocinio
          di quadri e preziosi, per un valore che lui stesso valutò “tra i 5 e i 6
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