Page 104 - Avarizia
P. 104

durezza di cuore, in modo quasi sociopatico”. Anche un vescovo in

          pensione, Geoffrey Robinson, parlando ai giudici australiani a fine
          agosto 2015, ha spiegato non solo che in Australia gli abusi venivano
          coperti sistematicamente e che i preti sospettati erano trasferiti da

          una parrocchia all’altra, ma che Pell – ideando il Melbourne
          Response – aveva “distrutto” la possibilità di risposta unitaria della
          Chiesa nei confronti dello scandalo delle violenze sessuali nel paese.
          Per replicare alle dichiarazioni giurate di testimoni e vittime, Pell
          non è volato in Australia per rendere testimonianza giurata, ma ha

          mandato un comunicato stampa in cui nega di essere stato complice
          o di aver coperto sacerdoti pedofili. “I suicidi di tante vittime sono
          una tragedia enorme, i crimini commessi contro di loro da preti e

          fratelli sono profondamente malvagi e completamente ripugnanti
          per me.”
             È improbabile che Pell perda la poltrona di prefetto della
          segreteria per l’Economia. Ed è impossibile che possa essere
          inquisito dal tribunale vaticano, a cui recentemente Francesco ha

          dato nuovi poteri per perseguire i vescovi insabbiatori. Non solo
          perché a Roma nessuno ha mosso, nemmeno nei media, critiche
          formali a Pell, ma perché è stato Bergoglio in persona a

          promuoverlo prima tra i membri del cosiddetto C9 (il gruppo di
          cardinali che deve consigliare il papa nel governo della Chiesa
          universale) e poi prefetto del nuovo dicastero. Sarebbe difficile per
          la Chiesa fare marcia indietro dopo l’investitura: i contraccolpi,
          anche mediatici, rischierebbero di essere devastanti.
   99   100   101   102   103   104   105   106   107   108   109