Page 103 - Avarizia
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economo di fiducia Danny Casey che ora ha voluto con sé a Roma,
negli anni si fa notare anche per dichiarazioni sorprendenti: da
quelle sui preti pedofili (“È colpa anche del celibato e della
diffusione della pornografia”) alle battute sull’Islam (“È una
religione guerresca per natura”), fino alle aspre critiche rivolte al
dimissionario Benedetto XVI. Ma sono le indagini della Commissione
speciale a far finire il nome di Pell sui giornali anglosassoni: davanti
ai giudici sono molte le vittime a tirarlo in ballo per i suoi modi spicci
e intransigenti. Tra loro c’è Anthony Foster, padre di due bambine
molestate da un prete (una si suicidò, l’altra è su una sedia a rotelle
dopo un incidente causato dall’alcolismo) che definì a verbale Pell
come un uomo con “una sociopatica mancanza di empatia”.
Visto il clima, il ragazzo che nei sogni del padre doveva diventare
un medico o un grande avvocato decide che è arrivato il momento di
lasciare l’emisfero australe. Nel 2010 prova a trasferirsi a Roma per
la prima volta, pregando Ratzinger di nominarlo prefetto della
Congregazione per i vescovi. L’operazione non riesce. Arrivato
Francesco, l’ex atleta gioca davanti al nuovo papa nuove carte, e si
presenta come esperto di finanza in grado di mettere in ordine la
babele vaticana: dopo gli scandali, il suo piano di rifondazione dello
Ior e dell’Apsa convince Bergoglio, che lo nomina di fatto suo
braccio destro.
Le ultime tegole cadute in testa a Pell risalgono all’inizio del 2015:
il cardinale amante del buon vino quando era vescovo di Melbourne
non avrebbe agito da buon cristiano, negando con forza le accuse
delle vittime e offrendo risarcimenti ridicoli in sede civile. “Pell così
facendo voleva scoraggiare altri potenziali querelanti dal citare in
giudizio la Chiesa per abusi sessuali,” si legge sul rapporto
preliminare della Commissione nazionale d’inchiesta sulla pedofilia
voluta dal governo australiano. “Il prelato mancò di agire
equamente da un punto di vista cristiano. L’arcidiocesi preferì
difendere il suo patrimonio piuttosto che dare giustizia e
compassione.” Ma Pell è stato attaccato anche da Peter Saunders,
un laico irlandese abusato da ragazzo, che Francesco in persona ha
voluto come membro della neonata Pontificia commissione per la
tutela dei minori: “Personalmente penso che la posizione di Pell sia
insostenibile, perché ora ha un catalogo di smentite. Ha
ripetutamente denigrato le persone e ha agito con insensibilità,