Page 116 - Avarizia
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La versione di Viganò
In primis, il prete parla delle liti milionarie con il fratello. “Durante
tutta la vita con mio fratello abbiamo avuto tutto in comune, dalla
vocazione sacerdotale ai beni materiali. Disgraziatamente nel 1996
ha avuto un grave ictus cerebrale che lo ha lasciato offeso da una
emiparesi, in modo permanente, anche nella sua emotività e nella
percezione psicologica dei rapporti con familiari e amici. Piano
piano poi fortunatamente ha ripreso coraggio e ha voluto in quelle
condizioni ritornare a Chicago.” In sessant’anni, spiega, non c’è mai
stata un’ombra tra loro. Fino alla fine del 2008, “quando
improvvisamente vengo a sapere che Lorenzo, aiutato da Rosanna, è
fuggito terrorizzato da casa tornando a Chicago; un gesto che ha
poi spiegato con un’accusa sorprendente: urlò davanti a un
magistrato che aveva paura di essere ‘incatenato’, affermando che
io volevo sequestrarlo. Mia sorella, che gli era sempre stata molto
vicina, ha sostenuto questa folle tesi davanti a molte altre persone.
Ciò avvenne circa un anno e mezzo dopo che era entrato nella
famiglia di mia sorella Rosanna un giovane avvocato, che poi ha
sposato l’ultima delle sue figlie”.
Secondo Viganò, lo scontro familiare si acuisce proprio a causa del
legale, che “si fa rilasciare da Lorenzo una procura generale con cui
si impossessa della gestione della parte dei beni di mio fratello,
facendo nel contempo una causa per la separazione dei beni. Di
fatto da quel fine 2008 Lorenzo è stato tenuto completamente
isolato, io non ho più potuto parlare con lui, né ha mai risposto alle
mie lettere e telefonate. Questi fatti incredibili parlano da sé e
chiunque potrebbe trarne le conclusioni”.
Viganò sostiene, in pratica, di essere stato costretto a intentare
una causa “difensiva”, quella sulla circonvenzione d’incapace, anche
perché, dice, nel suo appartamento erano spariti documenti che
comprovavano le spese di Lorenzo. “È vero, la causa fu archiviata
per un errore di forma di chi l’aveva presentata. Ma le indagini dei
carabinieri dimostrarono come dai conti allora indivisi miei e di mio
fratello fu prelevato circa un milione di euro. Soldi che Lorenzo, in
quelle condizioni psichiche di cui le dicevo, ha dato a mia sorella.
Con quel denaro è stata comprata una farmacia alla figlia di
Rosanna, che si è sposata con quel giovane avvocato, figlio a sua
volta del titolare dello studio legale che mi sta addosso da anni.