Page 115 - Avarizia
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inizio 2014) e i dirigenti Paolo Cipriani e Massimo Tulli, il cui

          processo di primo grado mentre questo libro va in stampa non è
          ancora concluso.
             Nel novembre 2014 i 23 milioni sono stati sbloccati e sono tornati

          in Vaticano. Non solo grazie, come ha rivendicato il nuovo
          presidente dello Ior de Franssu, all’introduzione da parte della
          Santa Sede di “un solido sistema di prevenzione e contrasto al
          riciclaggio, riconosciuto dal Comitato Moneyval del Consiglio
          europeo”. Ma anche perché lo Ior ha reso noti i clienti che facevano

          capo a quel conto: oltre alla Conferenza episcopale italiana, c’erano
          anche rimesse – per quasi 3,8 milioni di euro – di monsignor Viganò.
          Contattato mentre è impegnato a organizzare la visita di Francesco

          a Washington avvenuta a fine settembre 2015, il monsignore – che
          all’inizio del 2016 andrà in pensione – spiega di non aver mai voluto
          replicare alle accuse e di non aver mai parlato con i giornalisti.
          “Stavolta, però, voglio rispondere punto per punto.”
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