Page 73 - A spasso con Bob
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diffuso al mondo.

             Avevo già cercato di vendere la rivista tra il 1998 e il 1999, quando ero da poco
          un senzatetto.  Mi ero accreditato e avevo lavorato dalle parti di  Charing  Cross e
          Trafalgar Square, ma senza successo. Ci avevo provato per circa un anno, poi avevo

          rinunciato. Non era per niente facile, la gente mi apostrofava sempre con frasi del
          genere: «Cercati un vero lavoro», il che mi mandava in bestia. Non capivano che
          vendere Big Issue era il mio lavoro; si tratta infatti di una attività economica a tutti
          gli effetti, con le sue entrate e le sue uscite e anche con i suoi rischi perché devi
          comprare le copie che pensi di riuscire a rivendere.

             Tutti  i  giorni  mi  presentavo  allo  stand  della  mia  coordinatrice  ma  acquistavo
          sempre poche copie perché in tasca avevo solo spiccioli. Devi avere denaro amico,
          se vuoi fare denaro: questa è la regola del mercato.

             Ma  gran  parte  delle  persone  crede  che  si  tratti  di  una  forma  mascherata  di
          elemosina e che i senzatetto ricevano gratuitamente le copie da vendere.  Se fosse
          così ne venderemmo tutti molte di più! Big Issue ha una precisa filosofia: dare una
          mano a diventare indipendenti. Ma allora il mio problema era che non pensavo di
          aver bisogno di aiuto, non ero ancora pronto.

             Ho  ancora  in  mente  alcuni  giorni  grigi  e  deprimenti  trascorsi  all’angolo  di  una
          strada  con  la  pioggia  o  con  il  vento  mentre  cercavo  di  convincere  i  londinesi  a
          separarsi  dalle  loro  monetine  per  comprami  una  copia  del  giornale.  Era  una

          situazione pesante, soprattutto perché allora nella mia vita c’era soltanto un pensiero
          fisso: la droga.
             Tutto  ciò  che  riuscivo  a  ottenere  in  cambio  dei  miei  sforzi  erano  parolacce  e
          spintoni.
             A ripensarci oggi credo che per me fosse così difficile perché ero invisibile: la

          gente non mi degnava nemmeno di uno sguardo, anzi faceva di tutto per evitarmi.
             Ecco perché avevo deciso di diventare un artista di strada, perché suonando si
          sarebbero  accorti  di  me  e  finalmente  avrebbero  capito  che  anch’io  ero  un  essere

          umano,  in  carne  e  ossa.  Eppure  anche  così  erano  stati  molti  quelli  che  avevano
          continuato a ignorarmi.
             Se non fosse stato per Bob, non mi sarebbe neanche passato per l’anticamera del
          cervello di tornare a vendere Big Issue. Ma il modo in cui il mio amico a quattro
          zampe aveva cambiato il mio destino, e anche il mio atteggiamento, in strada era così

          straordinario  che  se  soltanto  fossi  riuscito  a  ottenere  come  venditore  gli  stessi
          risultati che avevo avuto come artista nell’ultimo periodo, be’ allora sì, che avrei
          fatto un grosso passo avanti!

             Avevo soltanto un piccolo problema: prima dovevo essere accettato.
             Trovai  Sam  nell’area  di  raccolta  dei  venditori.  Al  momento  c’era  solo  un
          gruppetto di uomini e tra loro riconobbi un paio di facce, in particolare Steve che
          guidava il furgone che portava i giornali. Lo vedevo da quelle parti di lunedì quando
          consegnava le copie appena stampate e poi lo avevo incrociato ancora un altro paio
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