Page 62 - A spasso con Bob
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scena dell’alta moda londinese per piccoli amici pelosi a quattro zampe.
Quanto stava succedendo confermava qualcosa che già sapevo: non ero il solo a
volere bene a Bob perché lui sembrava possedere l’innata capacità di fare amicizia
subito con tutti… Un dono che avrei tanto desiderato avere anch’io!
Ma difficilmente sarebbe stato possibile trovare a Londra una persona più
innamorata di Bob della mia fraterna amica Belle. Veniva spesso a trovarci, per
sapere come stavo e per scambiare due chiacchiere, ma anche e soprattutto perché
non riusciva a stare troppo lontana dal mio gatto. Erano capaci di trascorrere ore sul
divano a scambiarsi le coccole e sapevo che anche Bob era pazzo di lei.
Tre settimane prima di Natale, venne a trovarci con un sacchetto e un sorriso che
le andava da un orecchio all’altro.
«Che c’è lì dentro?» le chiesi, scorgendo nei suoi occhi una certa eccitazione.
«Non è per te. Ho fatto un regalo a Bob», mi rispose, prendendomi un po’ in giro.
Lui era acciambellato sotto il termosifone e appena sentì pronunciare il suo nome,
drizzò le orecchie.
«Tesoruccio, vieni qui, ho una sorpresa», lo chiamò Belle, lasciandosi cadere sul
divano ma tenendo sempre stretto il sacchetto. Bob la raggiunse subito, curioso. Poi
tirò fuori due piccole e deliziose magliette per gatti. Sulla prima era stampato un bel
gattino, ma era la seconda a essere un vero capolavoro. Si trattava di una T-shirt
rossa bordata di verde con una scritta molto curiosa: invece di SANTA CLAUS c’era
SANTA PAWS, paws come zampe. Sulla maglietta c’era anche l’impronta di una grossa
zampa.
«Che sballo!» esclamai. «È perfetta per le feste. Porterà una ventata di gioia e di
allegria a Covent Garden.»
Ed è proprio ciò che accadde. Non so se fu per via dello spirito natalizio o per il
suo abbigliamento festoso, ma il risultato fu straordinario.
«Ah, guarda che bella maglietta», continuavano a ripetere i passanti. Molti di loro
si fermavano e ci lasciavano un’offerta nella custodia della chitarra oppure
portavano un regalino a Bob.
Un giorno, una donna benestante gli fece un sacco di coccole e poi mi disse: «Un
micio davvero adorabile. Che cosa potrei regalargli per Natale?»
«Oh, non saprei, signora», risposi un po’ imbarazzato.
«Be’, forse ha bisogno di qualcosa in particolare?»
«Magari una pettorina di ricambio o qualcosa per quando farà ancora più freddo.
O forse dei balocchi… ai piccoli piace ricevere giocattoli a Natale…»
«Perfetto», mi rispose e se ne andò ringraziandomi.
Mi ero quasi dimenticato di lei quando, un’ora più tardi, la vidi tornare. Teneva in
mano una grossa calza di lana lavorata a mano con sopra ricamati dei gattini.
Guardai all’interno e vidi che era piena di bellissime sorprese per Bob: giochini di
gomma, croccantini e altre leccornie.
«Deve promettermi che la terrà sotto l’albero fino al giorno di Natale, senza