Page 53 - A spasso con Bob
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Mentre tornavamo a casa, continuavo a guardarlo di nascosto con stampato in viso
un sorriso grande come una casa.
La presenza di Bob aveva cambiato le mie abitudini.
Non solo ero diventato più responsabile e in un certo senso anche disciplinato, ma
avevo anche dovuto guardarmi allo specchio e quello che avevo visto non mi era
piaciuto.
Non ero certo fiero di essere stato un drogato e neanche mi vantavo di dover
ancora frequentare il centro di disintossicazione ogni due settimane e di essere
costretto ad andare tutti i giorni in farmacia per i medicinali necessari.
Così mi ero imposto una regola: a meno che fosse stato assolutamente necessario,
non lo avrei mai portato con me in quelle circostanze.
So che può sembrare folle ma non volevo che entrasse in contatto con questo
aspetto della mia vita. Anche sotto questo aspetto Bob mi aveva aiutato: ormai
quello era diventato il mio passato e davanti a me vedevo chiaramente il mio futuro,
una vita normale. Dovevo soltanto completare il lungo percorso che mi avrebbe
condotto alla meta.
Purtroppo portavo ancora sulle spalle il fardello dei brutti ricordi e dentro di me
la sensazione che la strada da percorrere fosse ancora lunga.
Qualche giorno dopo l’intervento, stavo cercando la nuova tessera dei trasporti
che era arrivata con la posta e, frugando nell’armadio della camera da letto, trovai
sul fondo un contenitore di plastica. Lo riconobbi subito anche se era da un pezzo che
non lo vedevo più in giro. In quella scatoletta c’era tutto ciò che un tempo mi serviva
per iniettarmi l’eroina: siringhe, aghi, e via dicendo. Fu come trovarmi di fronte lo
spettro del mio brutto passato: rividi in un flash immagini di me stesso che avrei
voluto cancellare per sempre.
Bob era acciambellato sotto al calorifero come al solito, ma si drizzò sulle zampe
appena mi vide prendere il giaccone e aprire la porta di casa. Mi seguì giù per le
scale e fino alla zona della pattumiera, poi mi osservò mentre aprivo il contenitore
speciale per i rifiuti pericolosi.
«Ecco fatto», gli dissi come per rispondere a quel suo sguardo interrogativo.
«Questa è una cosa che avrei dovuto fare molto tempo fa.»