Page 50 - A spasso con Bob
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primavera e stava cambiando il mantello, ma per aiutare la muta Bob si sfregava
contro qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, con il risultato che era tutto coperto da uno
spesso velo di peluria rossiccia. Un vera seccatura!
Tuttavia questa era anche la riprova che il mio amico a quattro zampe stava
guarendo; era ancora un po’ magrolino, ma non gli si vedevano più le ossa affioranti
e tanto le medicazioni quanto gli antibiotici avevano rimarginato le vecchie ferite e
fatto sparire le macchie di alopecia. Forse non era mai stato tanto in salute come ora!
Non gli facevo il bagno: i gatti si lavano da sé e Bob non era un’eccezione perché
la sua toeletta era incessante, era il gatto più pulito che avessi mai conosciuto.
Qualche volta mi fermavo a guardarlo durante questo rito: era affascinante il modo in
cui si leccava le zampe, un gesto antico che rimandava indietro nel tempo. Gli antichi
predecessori dei nostri gatti domestici arrivavano dai climi caldi e, siccome non
sudavano, erano soliti leccarsi per raffreddare con la saliva la temperatura corporea
e per cancellare il proprio odore. Una versione felina del mantello dell’invisibilità.
Da predatori naturali, i gatti tendono a sorprendere la preda e più si mimetizzano
durante la caccia, anche dal punto di vista olfattivo, più alte sono le possibilità di
successo. Inoltre se non hanno odore riescono a sfuggire a loro volta ai nemici, anche
per questo si leccano tanto, ma non solo… Ho letto che secondo alcuni zoologi i gatti
che si lavano molto vivono più a lungo e sono anche più fecondi. Così facendo, i
felini puliscono le ferite da possibili parassiti come pidocchi, acari e zecche e si
disinfettano perché nella saliva è presente un agente antisettico.
Una volta, mentre lo osservavo, mi sono detto che forse era così attento alla sua
igiene personale proprio perché inconsciamente voleva contribuire alla sua
guarigione.
Un’altra buffa abitudine che il mio Bob aveva sviluppato era guardare la
televisione. Mi ero accorto del suo interesse per le cose in movimento un giorno in
biblioteca. Ci andavo spesso quando non suonavo e mi sedevo al PC a giocare. Quel
giorno Bob era sulle mie ginocchia e fissava il monitor: se io muovevo il mouse, lui
cercava di prendere il cursore con la zampa.
Un’altra volta l’avevo lasciato solo in casa con la tele accesa e l’avevo ritrovato
diverse ore dopo sempre davanti allo schermo.
Ad alcuni gatti piace guardare la TV. Il micio di un mio conoscente andava pazzo
per Star Trek. Appena sentiva la sigla del telefilm arrivava di corsa in salotto e
saltava sul divano.
Anche Bob diventò in un certo senso teledipendente. Rimaneva incollato allo
schermo soprattutto se trasmettevano corse di cavalli; era un vero appassionato
d’ippica. Io non avevo mai guardato programmi simili, ma li cercavo per lui, perché
guardarlo seduto tutto preso davanti al mio vecchio televisore era veramente uno
spasso.