Page 43 - A spasso con Bob
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Bob si allungava in risposta a quel gesto affettuoso.

             Raccontai  loro  di  come  c’eravamo  incontrati  e  anche  delle  nostre  ultime  due
          giornate a Covent Garden.
             «A molti gatti piace uscire per una passeggiata con i padroni, magari al parco o

          fino in fondo alla strada, ma quello che mi ha appena descritto è piuttosto inusuale»,
          mi spiegò la responsabile, facendo cenno alla collega che si unì alla conversazione.
          «Penso  che  lei  abbia  trovato  una  perla  rara  e  che  lui  l’abbia  scelta  come  suo
          padrone.»
             Era bello sentirselo dire, era la conferma di qualcosa che nel profondo del mio

          cuore sapevo già. A volte mi chiedevo se avevo fatto la cosa giusta a tenerlo con me
          chiuso in un appartamento e se non dovevo, invece, restituirgli la libertà, adesso che
          era guarito.

             Le parole di quelle due gentili signore mi furono di grande aiuto.
             Quello  che  ancora  non  sapevo  era  come  avrei  potuto  attraversare  Londra  in
          sicurezza se Bob e io avessimo cominciato a fare coppia fissa.
             Le strade del centro non erano luoghi sicuri e, a parte il traffico, si nascondevano
          insidie e pericoli praticamente a ogni angolo.

             «La cosa migliore è utilizzare una pettorina come questa», mi spiegò la negoziante
          mostrandomene una blu, in nylon intrecciato, con collarino e guinzaglio abbinati. Poi
          entrò  nei  dettagli  elencandomi  i  pro  e  i  contro  di  quell’articolo.  «Se  si  fissa  il

          guinzaglio  direttamente  al  collarino  e  questo  non  è  di  buona  qualità,  il  gatto  può
          ferirsi e anche restare strozzato. Il problema con i collari di qualità è che sono di
          materiale elastico e il micio può sfilarseli e scappare. Penso che per il suo caso la
          pettorina  e  un  guinzaglio  relativamente  corto  e  leggero  siano  la  soluzione  più
          idonea», concluse convinta.

             «Ma non si sentirà a disagio? Non gli darà fastidio?» mi azzardai a chiedere.
             «Dovrà essere lei ad abituarlo», rispose l’altra. Vedendomi un po’ perplesso le
          due commesse mi chiesero: «Vogliamo fare una prova?»

             Bob  si  lasciò  infilare  l’imbracatura  senza  opporre  troppa  resistenza,  anche  se
          ovviamente non capiva che cosa stesse succedendo.
             «Non  togliamogliela  subito,  deve  abituarsi  al  contatto  con  il  corpo»,  mi
          consigliarono le due esperte negozianti.
             Il  set  completo  costava  circa  tredici  sterline,  forse  avevo  scelto  la  parure  più

          costosa, ma non volevo risparmiare dato che stavamo parlando della sicurezza di
          Bob.
             Se fossi stato l’amministratore delegato della  James &  Bob  SpA, la mia prima

          preoccupazione sarebbe stata indubbiamente per il personale e avrei investito parte
          degli utili nelle risorse umane, fatto salvo che, in questo caso, le risorse erano feline.
             Mi  ci  vollero  un  paio  di  giorni  per  addestrarlo  a  indossare  la  pettorina  e  a
          camminare con il guinzaglio.
             Cominciai  a  mettergli  l’imbracatura  in  casa,  con  il  guinzaglio  attaccato,  ed  era
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