Page 101 - A spasso con Bob
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una certa distanza, diciamo una decina di metri, okay?» Purtroppo non sempre
ottenevo il risultato sperato anche perché molti di questi strilloni erano stranieri e
non capivano l’inglese, altri, invece, lo capivano benissimo, ma facevano finta di
non sentire.
Poi c’erano gli scocciatori per eccellenza, quelli che chiedevano soldi ogni volta
per un progetto diverso e andavano in giro con grandi secchi di plastica. Di nuovo,
simpatizzavo con molte delle loro cause come l’Africa, la difesa dell’ambiente, i
diritti degli animali, la fame nel mondo. Erano tutte nobili iniziative caritatevoli. Ma
se erano vere le storie che avevo sentito raccontare su dove andavano poi a finire i
soldi raccolti nei secchi, be’, allora, tutta la mia comprensione scompariva in un
attimo. Molti di loro non erano autorizzati a raccogliere soldi in pubblico e non
erano accreditati presso alcuna associazione di volontariato. Se guardavi più
attentamente il badge plastificato che tenevano al collo, capivi subito che era solo il
cartoncino di auguri di una festa di compleanno. Dei mediocri truffatori dilettanti,
ecco chi erano! E comunque a loro era permesso sostare dentro la stazione della
metropolitana, un luogo assolutamente vietato e interdetto ai venditori di Big Issue.
Mi giravano le scatole quando li vedevo nell’atrio con il loro secchio di plastica.
Qualche volta stavano addirittura accanto ai tornelli e così, quando la gente usciva in
strada, era già arrabbiata e non aveva voglia di acquistare il mio settimanale.
Che strano, sembrava quasi che i ruoli si fossero invertiti. In Covent Garden ero io
il cane sciolto che non stava al suo posto e che infrangeva le regole, adesso invece
ero finito dall’altra parte della barricata.
Ero l’unico venditore autorizzato nell’area esterna alla metropolitana e non potevo
sconfinare in zone diverse perché erano riservate ad ambulanti quali i fiorai e i
venditori di altri giornali. I dialogatori, gli strilloni dei quotidiani gratuiti, i
ciarlatani con il secchio di plastica al contrario scorrazzavano liberamente da una
parte all’altra del quartiere.
So che qualcuno forse trovava la vicenda divertente, ma devo ammettere che
talvolta non riuscivo a coglierne il lato comico.