Page 29 - Il mostro in tavola
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Pesce low cost


           Che una mela sullo scaffale debba durare più a lungo di quello che pensiamo, visto il

        lunghissimo  percorso  che  deve  affrontare  per  arrivare  sulla  nostra  tavola,  si  sapeva  o
        almeno lo stiamo imparando. Quella che diamo per scontato a volte è invece la freschezza
        del pesce. Se un pesce non è fresco puzza, direte voi. E invece no. A volte il pesce viene
        trattato per resistere di più e per sembrare più fresco o almeno per apparire tale ai nostri
        occhi.  Tra  le  tante  trovate,  l’ultima  è  un  prodotto  dal  nome  caliente:  Cafados.  Una
        soluzione chimica in grado di mantenere inalterate alcune caratteristiche organolettiche del
        pesce così da farlo sembrare fresco anche dopo diversi giorni. Il prodotto è spagnolo, è
        molto facile da reperire e sfugge ai controlli. Si addiziona al ghiaccio e il gioco è fatto.
        All’esterno  il  pesce  sembra  fresco,  ma  al  suo  interno  continuano  i  processi  di
        decomposizione liberando diverse tossine tra cui l’istamina, una sostanza tossica che non
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        si riesce a distruggere né con il congelamento e nemmeno con la cottura .
           Tuttavia  ci  sono  tanti  altri  prodotti  utilizzati  per  mantenere  il  pesce  presentabile  e

        accattivante:  i  nitrati,  i  solfiti,  l’acido  borico,  l’acqua  ossigenata  e  il  monossido  di
        carbonio. Ognuno di questi prodotti ha la sua utilità nel mantenere l’aspetto esteriore della
        carne con la giusta colorazione viva: in parte le necessità commerciali impongono questi
        speciali trattamenti; infatti, il pesce oltre che affrontare lunghissimi viaggi deve conservare
        un  ottimo  aspetto  nelle  pratiche  vaschette,  in  cui  ci  viene  presentato  in  comodi  tranci,
        dove, senza interventi esterni, perderebbe l’apparente freschezza del pesce appena tagliato
        e quindi non sarebbe acquistato dai consumatori. Nelle etichette delle vaschette vengono
        indicati i conservanti, basta leggere con attenzione. Sebbene di bell’aspetto, quel pesce dal
        prezzo così allettante ha compiuto moltissimi chilometri, forse troppi.

           Sulle nostre tavole, infatti, non arriva il pesce locale, ma quello che costa di meno, e che
        di norma è un prodotto che arriva dall’altra parte del pianeta. È il problema del pesce low
        cost,  di  cui  facciamo  scorta  per  risparmiare  e  a  causa  del  quale  inconsapevolmente
        muoviamo uno tsunami invisibile, perché dietro quell’acquisto si nascondono numerosi
        aspetti negativi. Scopriamone alcuni.

           Un pesce abbondante, di grosse dimensioni, il persico africano, che troviamo sul banco

        del supermercato a un costo davvero competitivo rispetto ad altri. Questo grosso pesce,
        prima di arrivare sulle nostre tavole, può passare fino a 12 giorni dopo la sua cattura fuori
        dall’acqua. Una volta preparato a filetti, viene trattato a basse temperature per fermare la
        moltiplicazione microbica, ecco spiegato come riesce a stare fuori dall’acqua così tanto
        tempo;  però,  come  dichiara  Valentina  Tepedino,  direttore  di  Eurofishmarket,  nei
        documenti commerciali del pesce non viene mai indicato il congelamento. Il pesce persico
        ha inoltre una cattiva fama in fatto di impatto ambientale. Da quando venne introdotto nel
        lago Vittoria intorno agli anni ’50-’60 a oggi, ha provocato molti danni ambientali, per via
        della sua incompatibilità con l’ecosistema ospite. Visto l’interesse commerciale di questa
        specie,  l’idea  di  farlo  crescere  in  un  ambiente  diverso  dal  suo,  dove  i  costi  della
        manodopera  però  erano  di  certo  molto  più  bassi,  sembrò  un  affare.  Essendo  un  pesce
        molto famelico, è riuscito a estinguere molte delle specie presenti nel lago Vittoria. Un
        film documentario, L’incubo di Darwin, descrive bene le conseguenze di quanto accaduto
        dopo l’introduzione della specie nel lago africano. Un pesce, il persico, che finisce ogni
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