Page 28 - Il mostro in tavola
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nutriti con la spazzatura. Esatto, spazzatura. Si parla di scarti dell’industria alimentare che
        sarebbero  dovuti  finire  negli  impianti  di  biogas,  perché  non  più  utili  all’alimentazione
        animale.  L’operazione  dei  carabinieri  fu  chiamata  per  ragioni  evidenti  con  un  nome
        d’effetto  molto  evocativo:  trash  food.  C’è  da  chiedersi  quante  altre  volte  sia  potuto
        accadere.

           Di carne in Italia ne consumiamo molta: si parla di 87 kg a persona, negli USA 100 kg,
        e  nel  2050  Cina  e  Brasile  raddoppieranno  i  consumi.  Con  un  consumo  così  elevato  è
        difficile rispondere con una produzione adeguata, che non presenti mai errori, però non è
        sempre e solo il consumatore a pagare il conto. Anche se ha ben poco a che vedere con
        l’essere  animalisti,  la  salute  e  il  benessere  animale  sono  una  condizione  ormai
        imprescindibile.

           La  LAV  ha  denunciato  lo  stato  di  salute  degli  animali  in  allevamento  con  una
                                                                                                    2
        pubblicazione del 2010 dal titolo Rischio sanitario degli allevamenti intensivi , fornendo
        una  fotografia  puntale  di  cui  faccio  un  elenco  dei  casi  più  preoccupanti:  ogni  gallina
        ovaiola vive in uno spazio poco più grande di quello di un foglio A4 (550 cmq) dove non
        può muoversi, un pollo da carne invece vive in uno spazio ancora più ristretto, si parla di
        20  polli  per  metro  quadro,  questo  significa  che  saranno  immobili  per  la  maggior  parte
        della vita; i vitelli vengono sottratti alle mamme poco dopo la nascita e vengono nutriti
        con alimenti poveri di ferro per ottenere la carne bianca; le bovine da latte producono fino
        a 40 litri al giorno, causando l’infiammazione delle mammelle e l’insorgere delle mastiti:
        la  loro  vita  media  di  8  anni,  mentre  in  natura  può  arrivare  a  essere  di  40  anni.  Tutti
        problemi dovuti a un sistema produttivo sempre più sotto pressione.

           Questi numeri descrivono come è cambiato il nostro sistema alimentare, gli animali nati
        e selezionati per produrre, per poter rispondere alle nostre richieste sempre più difficili da

        soddisfare, dovranno produrre sempre di più esasperando la loro condizione di salute. Se
        non  ridimensioniamo  i  consumi  e  il  sistema  produttivo,  rischiamo  di  diventare  ostaggi
        della nostra stessa condizione, entrando in un circolo vizioso dove verremmo esposti a un
        rischio sempre maggiore di insicurezza alimentare.

        1 Eric Albert, Viande: chronique d’un scandale annoncé, «Le Monde», 2012.
        2 Roberta Bartocci, Rischio sanitario degli allevamenti intensivi, LAV, 2010.
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