Page 19 - Il mostro in tavola
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Frutta bacata


           La  frutta  viene  consumata  tutto  l’anno  in  tutte  le  stagioni.  La  tecnologia  odierna

        permette  la  conservazione  dei  frutti  per  lunghi  periodi  di  tempo,  evitandone  il
        deterioramento.  Ma  collateralmente  i  frutti  che  non  raggiungono  la  maturazione,
        difficilmente  avranno  un  valore  nutrizionale  paragonabile  alla  frutta  fresca  appena
        raccolta. Spesso per la conservazione ottimale vengono modificate le atmosfere delle celle
        frigorifere e si aggiungono molte sostanze (cere, anticrittogamici ecc.) per rendere il frutto
        perfetto  in  superficie.  La  frutta  è  un  prodotto  alimentare  semplice  e,  come  la  verdura,
        dovrebbe essere consumato così com’è senza alcun intervento, visto che è già completo di
        tutti gli optional. Non sempre è così, la frutta affronta molti passaggi di lavorazione prima
        di  arrivare  alla  nostra  tavola,  e  tutto  questo  succede  per  via  della  sempre  crescente
        complessità del nostro sistema alimentare, che deve necessariamente trasformare prodotti
        semplici e completi in prodotti molto complicati da gestire. Cosa accade alla frutta che
        mangiamo tutti i giorni?

           La  frutta  è  da  considerarsi  come  un  organismo  vivente:  respira,  traspira,  continua  la
        maturazione anche lontano dalla pianta. Per tutte queste ragioni è necessario intervenire
        per  rallentare  il  più  possibile  i  processi  biologici  della  frutta  e  bloccare  le  lancette  del

        tempo,  soprattutto  quando  si  allunga  la  distanza  dal  campo  di  raccolta.  Con  la
        conservazione in celle frigorifere si riesce di fatto letteralmente a prolungare la lunghezza
        della vita della frutta. Quando la temperatura viene mantenuta costante vicino agli 0°C ma
        mai più bassa, per evitare di provocare danni, cambiano molte cose nei processi biologici
        della frutta: l’attività respiratoria rallenta così come la perdita di acqua, e di conseguenza
        si  evitano  il  deterioramento  e  la  nascita  di  muffe.  Il  passaggio  più  importante
        nell’innovazione della tecnologia della conservazione non è stato però solo il freddo, ma il
        controllo  dell’atmosfera  all’interno  delle  celle  frigorifere.  Proprio  per  evitare  di  fare
        respirare  la  frutta,  in  questi  ambienti  controllati  ad  hoc  viene  verificata  la  quantità  di
        ossigeno, limitandola il più possibile; in questo modo il risultato è ottimo e si riesce a
        conservare la frutta per lunghissimi periodi dopo la raccolta. La grande criticità di questo
        processo tecnologico è che non ha ancora superato uno dei grandi ostacoli, la maturazione
        completa.  La  frutta  sulla  pianta  riesce  a  maturare  e  a  completare  il  ciclo  vitale,

        raggiungendo un gusto ottimo arricchendosi di zuccheri e vitamine. Uno dei fattori chiave
        del processo di maturazione sono i raggi solari, oltre che le temperature e le condizioni
        ambientali. La maturazione che avviene nei luoghi della conservazione non riesce a essere
        comparabile con quella sulla pianta. La frutta quindi raggiunge una buona qualità estetica
        ma il sapore rimane sempre leggermente acerbo. Con la tecnologia della conservazione è
        stato possibile avere disponibilità illimitata di frutta nel tempo e nello spazio; per questa
        ragione si riescono a consumare frutti tutto l’anno anche provenienti dall’altra parte del
        pianeta.  Nonostante  tutti  gli  sforzi  la  qualità  organolettica  e  il  sapore  della  frutta  di
        stagione è ancora imbattibile. È indiscutibile. Con questo però non si può di certo dire che
        le innovazioni in campo tecnologico per la conservazione non abbiano davvero cambiato
        le  nostre  sorti,  migliorando  di  fatto  la  condizione  di  vita  e  la  disponibilità  di  frutta,
        soprattutto  nei  paesi  in  cui  è  meno  disponibile.  Tutto  questo  però  ha  tra  i  vari  effetti
        collaterali la scomparsa di molte varietà di frutta.
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