Page 86 - La cucina del riso
P. 86

Piemonte




                 può essere utilizzato con zucchero, miele, mandorle, pinoli, frutta nostrana o
                 esotica, cioccolato, liquori, per ottenere dessert deliziosi.
                     Per l’esecuzione dei dolci, il riso va cotto in acqua o latte, secondo la
                 ricetta. I tipi di riso più idonei sono quelli in cui l’amido è rappresentato in
                 preminenza  da  amilopectina  (per  esempio,  riso  Originario  o  Balilla),  che
                 provoca una cottura più morbida fino a raggiungere la collosità. Per questo
                 motivo il riso Balilla viene definito “re dei dolci”, a differenza dall’Arborio
                 o Carnaroli che mantengono i chicchi separati (sgranati) e sono quindi più
                 adatti per i risotti.



                 RISO E VINO: UN MATRIMONIO PERFETTO


                     La cucina del riso in Piemonte è strettamente legata al vino. In partico-
                 lare il risotto, nella sua fase più evoluta, prevede nella prima parte di cottura
                 la “sfumatura” con diversi tipi di vino.
                     Fino alla fine degli anni Sessanta, veniva utilizzato quasi esclusiva-
                 mente vino rosso, in particolare Dolcetto, Nebbiolo, Barolo e Barbaresco.
                 Questi  importanti  vini  vengono  utilizzati  per  la  preparazione  di  brasati,
                 cacciagione e risotti. Il risotto al Barolo, cavallo di battaglia e icona gastro-
                 nomica del Piemonte, era uno dei piatti preferiti di Camillo Benso che, tra
                 l’altro, produceva Barolo nelle sue tenute. Per il risotto al Barolo si utilizza
                 preferibilmente un vino non troppo invecchiato, ricco di tannini, aromi e
                 profumi. I tannini danno struttura al liquido di cottura; gli aromi intensi di
                 viola e rosa ne esaltano il profumo inconfondibile; gli antociani, derivati
                 dalla lunga macerazione delle bucce, donano al riso il classico colore rosso.
                 Diverse sono le varianti in cucina, con scalogno, cipolla, con un rametto di
                 rosmarino, ma nulla che contrasti con il re dei vini (o il vino dei re). Il piat-
                 to, data la sua struttura e intensità aromatica, è particolarmente apprezzato
                 nelle stagioni fredde, anche nella variante al Barbaresco, fratello minore del
                 grande vino.
                     Con l’evolversi dei gusti e la ricerca di piatti sempre più raffinati e
                 delicati nei sapori, si cominciò ad introdurre anche del vino bianco fermo,
                 prima, e spumante, poi, per la “sfumatura” del riso: iniziò così la moda del



                Itinerari di Cultura Gastronomica                                        85
   81   82   83   84   85   86   87   88   89   90   91