Page 80 - La cucina del riso
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Piemonte




                 preparazione in cui l’amido viene ceduto lentamente durante la cottura, per
                 cui i chicchi, pur mantenendo la loro individualità, sono riuniti in un insie-
                 me cremoso più o meno denso.


                 La Panissa
                     È il piatto caratteristico del Vercellese e il nome trae origine da un altro
                 cereale, simile al miglio, il panico (Panicum miliaceum), un tempo molto
                 usato in questa zona, oggi riservato solo agli uccelli. Dal latino panicum
                 deriva la forma femminile “panissa”. In passato il “panicium” era un pastic-
                 cio a base di miglio cotto, miscelato con verdure o carne. In altre parole, la
                 coltivazione del riso, dopo la costruzione del canale Cavour, considerata la
                 maggior redditività che procurava agli agricoltori, mise in ombra la coltiva-
                 zione di altri cereali.
                     Fino al 1850, l’unico riso utilizzato per la panissa era il Nostrale. Que-
                 sto riso, però, aveva scarsa resistenza alle erbe e ai microrganismi infestanti,
                 per cui gradatamente fu messo da parte. Oggi la maggioranza dei grandi
                 chef utilizza il Carnaroli, il cui amido è particolarmente ricco di amilosio,
                 che rende i chicchi consistenti, resistenti alla cottura, con eccellenti capacità
                 di assorbimento dei condimenti.
                     In pratica, per 4 persone, la panissa si ottiene facendo bollire in acqua
                 i fagioli borlotti secchi, preferibilmente della vicina Saluggia (circa 250 g,


 La ProViNCia Di aLEssaNDria E iL riso  stagionale  in  risaia  nel Vercellese   questa valle è la panissa, protago-
                     e nella vicina Lomellina. Un sacco   nista di feste e sagre (famosa quella
                     di riso, del peso di circa 40/50 kg   di Lunassi), che differisce da quella
                     (circa un kg al giorno), faceva parte   vercellese per l’aggiunta di carni di
                     della ricompensa per il duro lavo-  maiale e in piccoli particolari deri-
                     ro. il riso è entrato così nella quo-  vati dalle disponibilità locali. altro
                     tidianità di quei paesi, utilizzato in   piatto è la torta di riso di san seba-
                     varie  maniere  per  preparazioni  di   stiano  Curone,  diversa  da  quella
                     piatti  ormai  desueti:  per  esempio,   classica  monferrina  perché  senza
                     ridotto in farina, con l’aggiunta di   verdure  ed  erbe  aromatiche,  che
                     miele,  veniva  utilizzato  nell’ali-  viene proposta nelle varie festività
                     mentazione dei bambini.          e  soprattutto  a  Ferragosto  dove  è
                     il  piatto  più  noto  ancora  oggi  in   oggetto di un’asta di beneficenza.





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