Page 340 - La cucina del riso
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Sicilia






                       GALLINA RIPIENA (jaddINa cINa)
                  Ingredienti: 1 gallina già pulita, lonza di maiale, cuoricini e fegatini di pollo, riso,
                  parmigiano grattugiato, caciocavallo grattugiato, mollica di pane bianco rafferma e
                  grattugiata, prezzemolo, uova, cipolle, aglio, vino rosso, brodo, sale, pepe.
                  Preparazione: tuffare il riso in abbondante acqua salata e cuocerlo al dente. Bruciac-
                  chiare la gallina, lavarla e asciugarla. Incidere il volatile al centro del dorso con un
                  taglio che, partendo dal collo arrivi fino alla coda, e disossare con cura aprendo a libro,
                  senza intaccare cosce e ali. Tritare con il tritacarne la lonza, i fegatini e i cuoricini
                  di pollo, porre il ricavato in una ciotola e unirvi i formaggi, il pangrattato, il prezze-
                  molo lavato e tritato, l’aglio e la cipolla. Aggiungere il riso asciutto, le uova, sale e
                  pepe, mescolare bene fino a ottenere un composto omogeneo per farcire la gallina.
                  Mettere il ripieno al centro del volatile, su questo ripiegare i lembi di carne e cucirli
                  con ago e filo bianco da cucina. Legare la gallina, metterla in una teglia, ungerla con
                  olio d’oliva e farla rosolare sulla fiamma rigirandola delicatamente. Quando sarà ben
                  dorata, cominciare a irrorarla con il vino rosso, lasciar evaporare, poi bagnare con il
                  brodo e passare la preparazione in forno, irrorando con poco brodo quando si asciuga
                  troppo. A fine cottura sarà ben colorita; estrarla dal forno e lasciarla riposare prima
                  di affettarla parzialmente. Disporre il pezzo intero e le fette su un piatto da portata,
                  accompagnare con cipolle brasate e servire.


                 fatto raffreddare, poi se ne ricavano delle palline (badduzzi) che vengono
                 passate nell’uovo e nella farina e, infine, fritte. Vengono servite con brodo
                 di carne e formaggio grattugiato.
                     Da cereale da tavola a spezia, questo fu destinato a divenire il riso,
                 venduto infatti dagli speziali assieme a droghe, o prodotto esotico d’impor-
                 tazione, e il Liber de coquina lo consigliava nel biancomangiare, soprat-
                 tutto allo scopo di rendere densa la vivanda, come piatto salutare. L’uso
                 alimentare del riso è così agganciato al tema della salute, e non solo per le
                 sue caratteristiche dietetiche. La necessità di essere coltivato in zone umi-
                 de, lo collegava ai fenomeni malarici, che porteranno in tempi “illuminati”
                 all’emanazione di leggi specifiche volte ad eliminarne la coltivazione. Con
                 decreto del 1° gennaio 1820, il governo borbonico, per motivi igienici, ne
                 proibì la coltivazione in luoghi prossimi all’abitato, incoraggiando la colti-
                 vazione del riso a secco. Ciò non toglie che l’antico consumo persistesse in



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