Page 343 - La cucina del riso
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Sicilia






                      SFINCI DI RISO
                 Ingredienti: 1,5 lt di latte, 400 g di riso, 100 g di zucchero, vaniglia, 3 tuorli d’uovo,
                 8 cucchiai di farina, 4 uova intere.

                 Preparazione: bollire il latte, aggiungere il riso, lo zucchero e la vaniglia e cuocere a
                 fuoco lento fino a quando tutto il latte sarà stato assorbito. Toglierlo dal fuoco, lasciar-
                 lo intiepidire e aggiungere 3 tuorli d’uovo. Preparare intanto una pastella con la farina,
                 le uova intere e un po’ di latte. Amalgamare bene, poi formare con il composto dei
                 bastoncini; passarli nella pastella e friggerli. Cospargere infine di zucchero e servire
                 sia caldi che freddi.




               preparazioni, anche mediate dalla cucina ebraica kosher, come per esempio
               nel riso allessato condito con fegatini e rigaglie di pollo.
                    Altro piatto di successo di derivazione araba (tipo “musaka”), rimasto
               nel tempo nelle mense dell’opulenza, è certamente anche il risu ’o furnu, il
               riso al forno, un timballo di riso ripieno, cucinato soprattutto all’interno del-
               la Sicilia. Fra gli ingredienti figurano uova, pecorino, estratto di pomodoro,
               ragù di carne, tuma, aglio, zucchero, passolina, pinoli e mollica di pane. Un
               piatto sontuoso che ritroviamo in sintonia con la mentalità dei Benedettini
               di Catania, alla cui mensa non poteva mancare il “Timbale di riso” oltre alle
               celebrate e mastodontiche arancine dalla forma inusitata. Il timballo di riso
               è un tipico primo piatto natalizio della Sicilia orientale.
                    Poi, a spezzare il gravame del pasto fra pesce e carne, “u cunottu”, il
               conforto, sorta di gelo all’anice, anch’esso di derivazione araba. Sempre a
               quella cucina e al medesimo contesto di riferimento arabo, appartengono le
               sfinci di riso (le sfang, addolcite all’uso arabo con miele o zucchero).
                    Nella cucina ottocentesca, il riso si mantiene fra la sponda sontuosa
               dei timballi e degli arancini, e quella più modesta e di minore rilievo delle
               minestre salutari, come il riso in brodo di trippa del Messinese, e le varie
               preparazioni con verdure e legumi. Presente anche, fra i dolci votivi della
               tradizione, nelle sfinci di S. Giuseppe e nel riso nero (riso niuru), al cioc-
               colato, preparato nel Messinese in onore della Madonna nera di Tindari.
               Esso trova la sua migliore espressione a Castroreale, uno dei più antichi



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