Page 336 - La cucina del riso
P. 336

Sicilia




                 Ma la feracità della terra era sempre quella cantata da Omero, “la più ricca
                 delle isole”, quella “dove non piantano pianta con mano, non arano, non
                 seminano, là tutto nasce, grano, orzo e viti, che portano il vino nei grappoli”
                 (Odissea, libro IX).
                     Conosciamo tutti quanto gli Arabi portarono della loro sapienza, agri-
                 cola in questo caso, una volta consolidato il dominio. Colture nuove, che
                 una volta giungevano come rarità ad allietare le mense dei ricchi Greci e
                 della classe imperiale romana che ne hanno tramandato il ricordo. Giunge
                 da Oriente tutto un universo di frutti, ortaggi e spezie, che stabilmente colo-
                 reranno e arricchiranno le produzioni e le mense della Sicilia. Un paesaggio
                 agrario diverso, che si puntella di carrubi, palme, canna da zucchero, ciliegi,
                 peschi, susini e melograni, e soprattutto di agrumi, arance, limoni, le cui
                 coltivazioni, gli Arabi, a ragione, chiamarono “giardini”.
                     Con tutto questo Bengodi, approda anche nell’isola la coltivazione del
                 riso, la cui coltura viene impiantata nelle prossimità dei fiumi e nei luoghi
                 umidi. I nuovi padroni ricreavano in quella terra felice il loro panorama
                 geografico  più  bello,  quello  della  “mezzaluna  fertile”,  delle  oasi  e  delle
                 palme, facendo tesoro dell’abbondanza d’acqua dei luoghi, ottimizzata da
                 validi sistemi di irrigazione.
                     Con la coltura del riso, introducevano quello che era uno dei cereali



 Storia dEll’“arancinU”  Nuovo  Dizionario  siciliano-italiano,   di  la  cucina  siciliana  ntra  li  cchiù
                     1853.  nel  dizionario  enciclopedi-  canusciuti.  ...  ndo  1857  a  Palier-
                     co treccani, “arancino” è specialità   mu  si  cunsumaunu  badduzzi  duci
                     della cucina siciliana consistente in   chiamati  arancinu;  talìa  pri  l’asem-
                     una specie di supplì di riso a forma di   piu,  dizionario  siliciano-italiano”.
                     arancia, in cui il riso rimane bianco   da  queste  fonti  le  arancine  erano
                     e il condimento (rigaglie di pollo e   descritte come vivande dolci di riso
                     sugo) è concentrato nel mezzo.   tipiche  della  festa  di  Santa  lucia.
                     nessun dizionario italiano riporta la   Presumibilmente  la  versione  salata,
                     versione al femminile, mentre l’altra   conosciuta in tutto il mondo, è stata
                     fonte ufficiale in cui compare “l’aran-  inventata solo dopo la diffusione del
                     cina” è il Dizionario Siciliano-Italiano   pomodoro, conosciuto nel napoleta-
                     di Giuseppe biundi (1856). “l’aran-  no fin dal 1550, ma introdotto nelle
                     cìnu  o  arancina  è  una  dî  spicialità   preparazioni solo nell’800 (1853).





                Itinerari di Cultura Gastronomica                                        335
   331   332   333   334   335   336   337   338   339   340   341