Page 271 - La cucina del riso
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Abruzzo




               raffreddare, bucherellare la superficie con una forchetta e versarvi sopra del
               liquore all’amaretto. Far raffreddare, togliere dalla tortiera e servire.
                    Tra i risotti, ricordiamo ancora il risotto al Montepulciano d’Abruz-
               zo, per il quale si consiglia il porro al posto della solita cipolla per ottene-
               re un gusto più delicato che non sovrasti il sapore e il profumo del vino.
               Si prepara il brodo vegetale con largo anticipo, anche la sera prima. Si
               soffrigge nell’olio il porro tritato e quando è ben appassito e dorato vi
               si aggiunge il riso a tostare; si bagna con il vino, lasciandone da parte
               mezzo bicchiere, e quando il riso lo avrà assorbito assumendo un colo-
               re rossastro, si procede nella cottura con l’aggiunta di brodo, poco per
               volta. Quel mezzo bicchiere di vino tenuto da parte si aggiungerà, quasi
               a cottura ultimata, in modo che sprigionerà il suo profumo. Una volta
               spento il fuoco, mantecare con burro e parmigiano grattugiato e servire
               con scaglie di parmigiano che si fonderanno con il calore.
                    Delicato è il risotto alla camomilla: tostare il riso Acquerello in un
               tegame con il burro e lo scalogno tritato. Aggiungere l’infuso di camo-
               milla caldo. A cottura ultimata, mantecare con un fiocco di burro, un
               pizzico di parmigiano e una macinata di pepe bianco a mulinello. In una
               padellina antiaderente preparare delle tegoline di parmigiano facendolo
               sciogliere e togliendolo dal fuoco non appena raggiunge la prima dora-
               tura: una volta freddo, si presenterà rappreso e croccante. Addensare una
               parte di infuso per ottenere un gel. Servire il risotto con le tegoline di
               parmigiano e il gel.
                     I frutti di mare, per il risotto alla marinara, si fanno rosolare, a fuoco
               vivo, per 2 o 3 minuti, in due cucchiai di olio extravergine d’oliva insieme
               con le carote, e mezzo bicchiere di vino bianco. Quando il vino è evaporato,
               si versa il riso nella pentola, facendolo tostare e poi si porta a cottura versan-
               do, ogni volta che si asciuga, il brodo vegetale preparato precedentemente.
                    Sono i peperoni arrostiti, spellati e ridotti a striscioline, l’ingrediente che
               accompagna il risotto d’estate. In una pentola capiente, con i bordi alti, si fa
               il brodo vegetale; in un’altra pentola, si fa rosolare la cipolla tritata in un filo
               d’olio. Si fa tostare il riso a fiamma bassa, si sfuma con mezzo bicchiere di
               vino e si aggiunge a poco a poco un mestolino di brodo caldo. Il riso rilascerà
               l’amido e creerà una salsina. Unire i peperoni, che in cottura si sfalderanno



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