Page 247 - La cucina del riso
P. 247

Lazio






                      FRITTELLE DI RISO
                 Ingredienti (per 6 persone): 250 g di riso, 1 lt di latte, 50 g di burro fuso tiepido,
                 1 pizzico di sale, la buccia grattugiata di un’arancia o limone, 2 rossi d’uovo e 1 uovo
                 intero, 80 g di farina, 50 g di zucchero, 1 bustina di lievito, zucchero vanigliato, olio
                 extravergine d’oliva per friggere.

                 Preparazione: far bollire il latte in una pentola, versarvi il riso e farlo cuocere a lungo,
                 a tegame coperto, finché non sarà ben cotto. Scolare il riso e versarlo in una terri-
                 na, unire il burro, il sale e lo zucchero. Amalgamare bene il composto e grattugiarvi
                 sopra la scorza di un’arancia. Quando il composto sarà tiepido, unire i rossi d’uovo,
                 l’uovo intero e la farina, amalgamando il tutto a lungo. Aggiungere il lievito e mesco-
                 lare ancora. In un tegame alto versare abbondante olio e portarlo a bollore. Nell’olio
                 bollente versare, con un cucchiaio, un poco di composto e farlo cadere con garbo
                 nel tegame. Versare poche frittelle per volta lasciandole dorare. Sgocciolarle e farle
                 asciugare su un piatto coperto con la carta per fritti. Versare dello zucchero vanigliato
                 sulle frittelle gonfie e servire.



                    Nel libro del cuoco di corte Ercole Salvi, L’imperatore dei cuochi, del
               1894, è illustrato un panorama abbastanza completo delle tendenze culinarie
               romane. Ebbene, in questo prezioso testo, lo chef ha preso in considerazione
               ben tredici pietanze con il riso, tra le quali quelle legate alla tradizione: la
               “Zuppa di riso con brodo”, la “Zuppa di riso e fagioli”, il “Pasticcio di riso
               di grasso”, la “Focaccia di riso”, le “Frittelle di riso” amate da tutti, all’epo-
               ca; non mancano quelle non regionali, come la “Zuppa di riso di verdure
               alla padovana”, la “Zuppa di riso con brodo di rane”, la “Zuppa di riso alla
               Valenciennes”, il “Timballo di riso alla piemontese”, il “Budino all’inglese”, i
               “Pomi al riso”, delizioso dessert. Le “Frittelle di riso” ricorrevano nei ricettari
               fin dal passato, sia presso il popolo, sia presso le classi più agiate. Per le strade,
               vi erano numerose friggitorie dove era possibile prenderle per un soldo l’una;
               c’erano, poi, le voci dei “frittellari” ambulanti, che, come ha scritto Giggi
               Zanazzo nel suo libro Tradizioni popolari romane del 1907- 1908, con le loro
               voci sonore, cantavano: “Vengano pur scherzevoli persone/che le frittelle mie
               di riso…/l’eloquenza per fin di Cicerone/diventerebbe muta e ciò ti basta”.
                    A proposito di frittelle, da non dimenticare quelle che si preparano per



             246                                                   Accademia Italiana della Cucina
   242   243   244   245   246   247   248   249   250   251   252